La nascita dell'economia politica

Fino al XV secolo l'economia ('oeconomia') è considerata una disciplina per il 'governo della casa' dedicata esclusivamente all'amministrazione dei conti della famiglia e dell'individuo. Questa concezione nasce con la filosofia di Aristotele e viene tramandata nel medioevo fino alla Scolastica di Tommaso d'Aquino. Per Tommaso d'Aquino l'economia non estende il proprio campo di azione anche allo studio dell'attività pubblica dell'uomo. Soltanto la politica ha per oggetto il comportamento dello Stato e degli agenti collettivi. La filosofia politica e l'etica sono considerate parte del sapere e della conoscenza, l'economia è invece relegata alle discipline pratiche e non considerata degna di entrare a far parte delle scienze. Del resto, l'avversione degli scolastici per le attività commerciali è molto evidente. Lo stesso Tommaso d'Aquino considera immorale il comportamento della classe emergente di mercanti che si arricchisce tramite il profitto commerciale e l'usura.

Nel XIV e XV secolo si assiste a un repentino cambiamento politico e culturale. La scoperta dell'America accelera il processo di arricchimento della classe borghese dei mercanti ( capitalismo mercantile ). L'afflusso di oro dalle Americhe provoca l'inflazione dei prezzi in Europa che avvantaggia chi percepisce un reddito residuale da profitto e impoverisce chi percepisce redditi fissi, dettati dalla consuetudine, come l'aristocrazia e il clero. Il precedente ordine feudale viene progressivamente sostituito con un nuovo ordine politico ed economico basato sugli interessi della borghesia.

Le attività intellettuali e accademiche cessano di essere un dominio della Chiesa per diventare università laiche, senza più subire dogmi, ideologie o limiti al libero pensiero ( laicizzazione della scienza ). Questo processo storico-culturale favorisce la ricerca scientifica e le scoperte scientifico-tecnologiche, dando ulteriore linfa vitale alle attività economico-produttive. La rivoluzione culturale del Rinascimento e dell'Umanesimo capovolge la supremazia del potere spirituale su quello temporale anche in ambito scientifico ( rivoluzione scientifica ). Da un lato la 'politica' si distacca dalla filosofia morale, dall'altro l'economia inizia a professarsi come scienza ed estendere il suo oggetto di studio dalla sfera individuale alla sfera pubblica. In questi anni la scienza economica si allontana progressivamente dal pensiero della Scolastica di Tommaso d'Acquino per trasformarsi in un scienza moderna.

Nel 1615 Antoyne de Montchrétien scrive il 'Traité de l'Oeconomie Politique' in cui l'economia cessa di essere il semplice governo della casa per diventare il governo dello Stato. Con questa opera nasce il concetto di economia politica. L'economia e la politica diventano discipline sempre più autonome e distinte l'una dall'altra per studiare aspetti diversi della gestione pubblica delle risorse e del governo. In entrambi i casi viene studiato il comportamento degli agenti sociali collettivi. Le scelte pubbliche smettono d'essere legittimate da un volere divino, sostituito dal volere degli uomini e della nazione. Questo mutamento consente all'economia di compiere un primo passo per avvicinarsi alle scienze sociale e al metodo scientifico.

https://www.okpedia.it/temp/la-nascita-dell-economia-politica


Segnala un errore o invia un suggerimento per migliorare la pagina


note


  • L'economia politica si afferma come disciplina scientifica indipendente nel XVII secolo con la filosofia giusnaturalista, l'empirismo inglese e il razionalismo cartesiano. Si tratta di un processo che si completa nel Seicento ma che trae origine dai molteplici contributi di singoli autori nei secoli precedenti. Tra il XII e il XV secolo molti pensatori anticipano la conoscenza di concetti economici importanti come la scarsità, la teoria della moneta e dell'utilità, ecc. Questi singoli contributi intellettuali contribuiscono all'evoluzione del pensiero economico e al suo ingresso nel pensiero scientifico.

  1. La storia del pensiero economico
  2. Il bullionismo
  3. Il mercantilismo
  4. La scuola fisiocratica
  5. L'utilitarismo
  6. La scuola classica
  7. La scuola marxista
  8. La rivoluzione marginalista
  9. La scuola neoclassica
  10. La scuola keynesiana
  11. La scuola monetarista


FacebookTwitterLinkedinLinkedin