Teoria dell'equilibrio di Marshall
Alfred Marshall analizza l'equilibrio del singolo mercato a parità di condizioni ( ceteris paribus ). La sua teoria si fonda sull'ipotesi iniziale che l'equilibrio di un mercato non è influenzato dagli altri mercati.
L'equilibrio studiato da Marshall è detto equilibrio economico parziale. Si contrappone al concetto di equilibrio economico generale dei mercati introdotto pochi anni prima da Walras.
La croce marshalliana
Marshall è il primo economista a rappresentare graficamente l'equilibrio del mercato tramite il diagramma cartesiano.
Sull'asse orizzontale delle ascisse misura la quantità della merce, mentre sull'asse verticale delle ordinate misura il prezzo.
Nel punto in cui si intersecano la scheda della domanda e dell'offerta, i venditori offrono la stessa quantità del bene richiesta dai consumatori.
In tale circostanza si verifica l'equilibrio del mercato.
La rappresentazione grafica dell'equilibrio di mercato di Marshall è detta croce marshalliana.
Nota. Grazie alla sua capacità espositiva, la croce marshalliana è ancora oggi usata nei manuali di microeconomia e di economia politica.
Il meccanismo di aggiustamento dei prezzi
Quando il prezzo di domanda non coincide con il prezzo di offerta, i produttori sono spinti a modificare i loro piani di produzione.
Quindi, secondo Marshall i prezzi influenzano la quantità domandata e offerta di un bene.
In particolar modo l'economista considera due prezzi:
- Il prezzo di domanda (PD). È il prezzo massimo in cui la domanda raggiunge una determinata quantità.
- Il prezzo di offerta (PS). È il prezzo minimo in cui l'offerta raggiunge una determinata quantità.
Un eventuale squilibrio tra prezzo di domanda e il prezzo di offerta si traduce in una variazione delle quantità prodotte.
Successivamente, la variazione delle quantità determina la variazione dei prezzi.
Esempio. Se PD>PS i venditori sono disposti a ridurre le scorte e aumentare la produzione. Viceversa, se PD<PS allora i venditori saranno propensi ad aumentare le scorte e ridurre la quantità prodotta del bene. Indirettamente, queste variazioni quantitative modificano il prezzo del bene.
Prezzi di mercato e prezzi normali
Marshall distingue tra due comportamenti degli operatori economici:
- Il comportamento di mercato. È la quantità del bene venduta o acquistata da un agente in un particolare istante di tempo, in corrispondenza del prezzo di mercato corrente.
- Il comportamento normale. È la quantità del bene venduta o acquistata da un agente in un periodo di tempo più ampio, nel medio-lungo periodo, in corrispondenza del prezzo normale del bene.
Secondo Marshall, nel breve periodo il prezzo di mercato può discostarsi dal prezzo normale, ciò influisce sulle decisione dell'agente.
L'obiettivo dell'agente è di consumare o vendere una determinata quantità della merce in un orizzonte temporale più ampio.
Quindi, nel breve periodo le decisioni dell'agente sono influenzate indirettamente anche dal prezzo normale e non solo dal prezzo di mercato.
Esempio. Se il prezzo di mercato è inferiore al prezzo normale, l'agente si attende una crescita futura del prezzo. Quindi, ha la convenienza ad anticipare l'acquisto della merce o, se si tratta di un venditore, a posticiparne la vendita. Inoltre, il prezzo atteso della merce influisce anche gli investimenti dell'agente per aumentare o diminuire la dimensione degli impianti produttivi.
Secondo Marshall il prezzo normale della merce è una valutazione soggettiva dell'agente e determina il prezzo di mercato.
Il prezzo normale non è la mera media dei prezzi di mercato. Al contrario, il prezzo normale è la causa determinante dei prezzi di mercato.
Tuttavia, Marshall non descrive il processo di formazione dei prezzi normali.
Le differenze tra Marshall e Walras
Le principali differenze tra la teoria dell'equilibrio di Marshall e Walras sono le seguenti:
- L'equilibrio economico parziale. Walras studia l'equilibrio generale di tutti i mercati mentre Marshall l'equilibrio di un solo mercato ( equilibrio parziale ).
- Una diversa visione del mercato e della concorrenza. Secondo Walras in regime di concorrenza perfetta gli agenti sono price-taker. Secondo Marshall, invece, in regime di concorrenza perfetta operano molti agenti e tutti sono privi di potere monopolistico. Alfred Marshall non esclude che gli agenti possano influenzare il prezzo con il loro comportamento, né che tutte le imprese siano perfettamente identiche.
Nota. Nella teoria di Walras le imprese sono identiche in regime di concorrenza perfetta mentre Marshall accetta l'idea che possano esserci delle differenze. Secondo Marshall, in un'industria operano imprese simili ( non uguali ) che producono lo stesso bene. L'economista studia l'impresa rappresentativa, ossia l'impresa che ha tutte le principali caratteristiche della propria industria e opera sul mercato in condizioni medie e con una funzione di costo normale.
La visione innovativa del mercato di Marshall darà vita a una vasta letteratura economica neoclassica sullo studio del mercato che si svilupperà nel corso del Novecento.
Le successive generazioni di economisti neoclassici utilizzeranno gli strumenti di indagine introdotti da Marshall per studiare le condizioni di equilibrio nei vari regimi di mercato ( monopolio, oligopolio, concorrenza ), i fallimenti del mercato e le diseconomie.