Teoria del capitale di Jevons
Stanley Jevons elabora una teoria del capitale basata sulla produttività marginale e il tempo medio di immobilizzo del capitale nella produzione.
La definizione capitale di Jevons
L'economista considera il capitale come un aggregato di beni reali valutati in termini monetari, anticipati dall'imprenditore all'inizio del processo produttivo ai fornitori e ai lavoratori per acquisire forza lavoro, macchinari e materie prime.
La remunerazione del capitale
In Jevons l'elemento temporale è molto importante nella valutazione del capitale.
Secondo Jevons, la remunerazione del capitale è legata al tempo medio di immobilizzazione nel processo produttivo.
Esempio. Se le anticipazioni di salario date ai lavoratori sono pari a W e il processo produttivo dura T, il tempo medio di immobilizzazione del capitale è WT/2
Pertanto, la remunerazione del capitale non dipende soltanto dalla quantità (W) anticipata dall'imprenditore ma soprattutto dal tempo medio (T/2) in cui è immobilizzato nel processo produttivo.
La remunerazione del capitale viene determinata in base all'elemento temporale come il saggio di interesse sul capitale monetario.
In questo modo Jevons può spiegare la remunerazione del capitale con la produttività marginale.
Esempio. Se aumenta il tempo di immobilizzo del capitale WΔT si ottiene un incremento della quantità di produzione pari a ΔY.
La critica alla teoria del capitale di Jevons
Nella teoria del capitale Jevons associa la remunerazione del capitale al tempo medio di immobilizzo (T/2) nel processo produttivo.
A sua volta, il tempo medio di immobilizzo dipende dalle caratteristiche tecniche della produzione.
Ciò vuol dire che secondo Jevons la remunerazione del capitale non dipende dalla distribuzione del reddito.
Tuttavia, se il capitale è un aggregato di beni in termini monetari, per la monetizzazione dei beni reali è necessario considerare i prezzi dei mercato dei beni stessi.
Quindi, la monetizzazione del capitale è determinata anche dalla distribuzione del reddito ( prezzi dei beni ).
Pertanto, la distribuzione del reddito influisce sulla remunerazione del capitale.
Nota. Ciò contraddice la teoria di Jevons, secondo cui la remunerazione del capitale è determinata soltanto dal tempo medio di immobilizzo ossia dalle condizioni tecniche.
Per uscire da questa critica Jevons dovrebbe considerare il capitale in moneta ( capitale monetario ) e non come aggregato di beni reale valutati in termini monetari.
Tuttavia, se lo facesse verrebbe meno il legame tra il capitale e la produttività marginale della produzione.
Esempio. Un incremento di moneta non necessariamente determina un incremento della produzione. Tutto dipende da come viene speso. Può essere utilizzato per acquistare macchinari oppure perché è aumentato il costo di una materia prima. Nel primo caso si registra un incremento della produzione, mentre nel secondo caso la quantità di prodotto è immutata.
Il caso della capitalizzazione composta
La teoria del capitale di Jevons è criticata anche sulla scelta del tempo medio di immobilizzo dell'investimento.
L'ipotesi di Jevons di utilizzare il tempo medio di investimento T/2 è valida soltanto nei casi di capitalizzazione semplice.
Nei casi di capitalizzazione composta, invece, l'immobilizzazione del capitale dura molti anni e la remunerazione del capitale è influenzata anche dal saggio di interesse (i).
In questo secondo caso, la produttività marginale del capitale non può essere spiegata in termini di incremento della produzione, perché la remunerazione del capitale non dipende più soltanto dalle condizioni tecniche della produzione.
Esempio. Nella capitalizzazione composta una variazione del saggio di interesse (i) modifica la remunerazione del capitale (π) senza alcun cambiamento sulla quantità di produzione (Y).