Enigma quantistico
L'enigma quantistico è un fenomeno delle particelle subatomiche. Alcune particelle sembrano trovarsi in luoghi diversi nello stesso istante.
Perché le particelle sono contemporaneamente in due posti diversi
L'enigma deriva dalla doppia natura particelle-onde della luce. La luce può essere misurata come onde elettromagnetiche oppure come fascio di particelle solide ( fotoni ).
Quando la osserviamo le particelle della luce ( fotoni ) queste si comportano come particelle. Se non le osserviamo, invece, si comportano come onde che si propagano nello spazio.
Questo comportamento dei fotoni è un enigma, poiché sembra essere determinato dal fatto che siano osservati o meno.
Un esempio pratico
Se utilizziamo una torcia e per generare un fascio di luce su un muro, dove sono presenti due fenditure, quando osserviamo la luce i fotoni si comportano come particelle e passano soltanto nella fenditura in cui è orientato il fascio di luce.
In questo caso, le particelle colpiscono soltanto una zona della parete ( A ) posta dietro la fenditura, quella in cui passa il fascio di luce.
Il comportamento della luce cambia completamente se non osserviamo il fascio di luce. I fotoni si comportano come onde passando per entrambe le fenditure, come se ogni particella venisse copiata in due per poter passare in entrambi i fori.
In questo caso, i fotoni raggiungono le zone sulla parete dietro entrambe le fenditure ( A e B ).
Il fotone si trova contemporaneamente sia nel punto A che nel punto B.
Perché l'osservazione influenza le particelle
L'osservazione interagisce con l'oggetto in quanto l'uomo può vedere soltanto gli oggetti illuminati. La luce rimbalza sull'oggetto fino a giungere ai nostri occhi.
Quando la luce colpisce un oggetto macroscopico non influenza il suo moto. Nel mondo macro gli oggetti sono indifferenti alla luce.
Viceversa, quando i fotoni della luce colpiscono un oggetto microscopico, possono influenzare il suo moto.
L'osservazione modifica anche il passato
Oltre a modificare il comportamento nel presente, le particelle sembrano essere in grado di modificare anche il loro comportamento nel passato.
Ad esempio, il ricercatore ha gli occhi chiusi nell'istante t1 e t2, poi li apre e osserva le particelle nell'istante t3.
Nel momento in cui si osserva ( t3 ) l'elettrone diventa particella e anche lo stato passato si modifica come se fosse sempre stato una particella e non un'onda negli istanti precedenti ( t2 , t1 , t0 ).
Analizzando le impronte della luce, queste sembrano essere causate dal passaggio di particelle.
In un certo senso, la realtà diventa frutto dell'immaginazione dell'osservatore. La realtà osservata è determinata dall'osservazione.