Durata risorse naturali

Il modello di sviluppo economico si basa sull'uso prevalente di risorse esauribili le quali sono disponibili in natura in quantità limitate. Lo sviluppo economico determina una riduzione dello stock di risorse naturali. Nella comunità scientifica non c'è accordo sulla durata delle risorse naturali. Sull'argomento gli scienziati si dividono in due opposti gruppi:

  • Pessimisti. Secondo i pessimisti l'attuale consumo di materie prime porterà all'esaurimento delle stesse e alla conseguente crisi economica su scala mondiale. Tale visione ha avuto ampio risalto negli anni '70 con il Club di Roma.
  • Ottimisti. Secondo gli ottimisti il consumo di materie prime sarà compensato dalla continua scoperta di nuovi giacimenti e riserve, dall'utilizzo delle risorse rinnovabili, dal riciclaggio e dal progresso tecnologico che permetterà di ridurre l'uso dei materiali e di scoprire fonti alternative di energia (es. fusione nucleare).

Queste due opposte visioni rappresentano dei punti di vista radicali. La visione degli ottimisti è stata avvalorata dall'esperienza degli ultimi anni ('80-2010). Tuttavia, pur in presenza di un utilizzo più efficiente delle risorse è innegabile che prima o poi tutte le risorse naturali della Terra sono destinate ad esaurirsi. Il tempo in cui questo accadrà è determinato dallo sviluppo economico dei paesi industrializzati e, in particolar modo, dall'ascesa dei nuovi paesi emergenti del Sud del Mondo che progressivamente adegueranno il proprio livello di consumi sullo standard dei paesi del Nord del Mondo aumentando esponenzialmente la domanda e il consumo delle materie prime. All'inizio del terzo millennio circa 3/4 della popolazione mondiale vive in paesi in via di sviluppo consumando soltanto un 1/5 delle risorse mondiali.

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