Storia della televisione

La televisione nasce negli anni '20-'30 come evoluzione della radio. La prima emittente televisiva viene fondata nel 1925 dall'imprenditore scozzese J.Baiard. In origine l'immagine viene catturata con tecnologie meccaniche, soltanto a partire dagli anni '30 viene sviluppata dal russo V. Zworkyn una tecnologia basata sull'impiego delle valvole termoioniche per scansionare l'immagine mediante un fascio di elettroni. Negli stessi anni ha luogo la prima trasmissione video con audio sincronizzato alle immagini. Negli anni '30 la televisione è perlopiù una tecnologia sperimentale ed elitaria, con poche migliaia di utenti in tutto il mondo. Il vero e proprio boom della televisione come mezzo di comunicazione di massa avviene dopo la fine della Seconda guerra mondiale negli Stati Uniti, con oltre centomila utenti nel 1948, dove si afferma la tecnologia NTSC a 525 linee di scansione. La televisione si diffonde anche in Europa dove, tuttavia, si opta per una tecnologia diversa con una definizione dell'immagine a 625 linee. Le prime trasmissioni televisive sono in bianco e nero. Le trasmissione televisive a colore sono introdotte negli anni '50 dapprima negli Stati Uniti e successivamente anche in Europa con la tecnologia SECAM in Francia e la tecnologia PAL in Germania. Le emittenti televisive sono gestite sia da società private che da enti pubblici. In alcuni paesi l'offerta televisiva è veicolata sia via cavo e sia via etere, come negli Stati Uniti, in altri le trasmissioni televisive sono soltanto via etere, come in Italia. Le trasmissioni via cavo coassiale negli Stati Uniti permettono la nascita delle prime emittenti pay tv. Nello stesso paese nasce anche il modello della televisione commerciale con programmi di intrattenimento sponsorizzati dalla pubblicità televisiva. In Italia si impone, almeno inizialmente, il modello della televisione pubblica a causa degli elevati costi di gestione e dal controllo statale delle frequenze televisive. Le trasmissioni a colore arrivano negli anni '70 con notevole ritardo rispetto agli Stati Uniti e al resto dell'Europa. Negli stessi anni si registra in Italia l'espansione delle tv locali che trasmettono sul territorio con un raggio limitato di poche decine di chilometri. Le tv locali sono le prime forme di televisione commerciale in Italia, dall'unione delle tv locali sorgono i primi network televisivi nazionali. La televisione beneficia di diverse innovazioni progressive come il teletext (televideo) che consente la trasmissione di informazioni testuali e dati tramite il segnale televisivo. La nascita dei primi videoregistratori amplia ulteriormente il settore televisivo dando origine anche al nascente mercato dell'home video. Negli anni '80 si diffonde la televisione satellitare con la trasmissione del segnale dai satelliti geostazionari, utilizzati come ripetitori, direttamente verso le antenne paraboliche degli utenti.

Televisione digitale. Negli anni '90 si registra il progressivo passaggio dalla trasmissione del segnale televisivo analogico al segnale digitale ( televisione digitale ) che, a differenza del primo, consente di veicolare una maggiore quantità di canali televisivi su una medesima frequenza ed offre una definizione superiore dell'immagine. Le trasmissioni digitali si espandono dapprima nel settore della televisione satellitare verso la fine degli anni '90 e successivamente anche nel settore della televisione terrestre ( digitale terrestre ).

Televisione e new media. Nei primi anni duemila la televisione viene affiancata dai new media nati dalla telematica e, in particolar modo, da internet dove sorgono le prime web tv, net tv e le prime piattaforme di video sharing o video on demand (es. YouTube). Tra i new media e la televisione è attualmente in corso una progressiva convergenza. Da un lato i new media ( computer ) sono utilizzati anche come televisori, dall'altro i televisori moderni integrano funzioni avanzate come la registrazione elettronica delle immagini o la possibilità di navigare su internet ( internet tv ).

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