La caduta del saggio di profitto nella teoria di John Stuart Mill

Lo stato stazionario di lungo periodo dell'economia classica

La caduta del saggio di profitto nel lungo periodo è uno dei problemi ricorrenti che gli economisti classici hanno cercato di affrontare e risolvere ma senza successo.

Tutti gli economisti dell'economia classica, da Adam Smith in poi, hanno ipotizzato la tendenza dell'economia a uno stato stazionario di lungo periodo, in cui il saggio profitto si azzera.

Gli economisti classici vedono la caduta del profitto in un'ottica negativa. Per questa ragione viene considerato un problema perché l'accumulazione capitalistica si blocca.

La visione di John Stuart Mill

Anche J.S. Mill accoglie questa ipotesi ma rovescia radicalmente la visione da negativa a positiva.

L'economista inglese interpreta lo stato stazionario di lungo periodo come il raggiungimento di un livello di massimo benessere sociale.

Nel tempo l'accumulazione del capitale rende progressivamente minore la rinuncia ai consumi da parte del capitalista, grazie alla maggiore ricchezza prodotta dal sistema economico-produttivo.

Quindi è minore il sacrificio ( astinenza ) del capitalista. Da questo deriva una minore remunerazione del suo sacrificio, ossia del tasso di interesse e indirettamente del profitto.

Nel lungo periodo il tasso di interesse si azzera ma la ricchezza prodotta è maggiore, grazie allo stock di capitale accumulato nel tempo.

Grazie alla maggiore ricchezza prodotta, tutti i bisogni umani sono soddisfatti nell'equilibrio di lungo periodo. Non c'è più l'esigenza di incrementare la prodizione e si annulla ogni incentivo all'accumulazione.

Nello stato stazionario non c'è più alcuno stimolo all'investimento produttivo. L'accumulazione di capitale si blocca ma la società ha raggiunto il livello massimo di ricchezza prodotta e distribuita.

Nota. Questo stadio finale di J.S. Mill è paragonabile all'ultimo stadio del socialismo, ma viene raggiunto in un sistema economico basato sul regime capitalistico e la proprietà privata. Se non c'è nessun guadagno per il capitalista, tutte le remunerazioni eguagliano il lavoro. Si verifica così lo stesso equilibrio e la stessa distribuzione naturale prevista dal socialismo.

In conclusione, secondo J.S. Mill, nel lungo termine il sistema economico può giungere al medesimo risultato del socialismo anche in regime di capitalismo e di proprietà privata.

E' una chiara difesa del capitalismo da parte dell'economista inglese che, da un lato cerca di rispondere alle critiche socialiste, e dall'altro sostiene la superiorità del regime capitalistico.

https://www.okpedia.it/saggio-di-profitto-caduta-john-stuart-mill


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