Inflazione e disoccupazione

Tra inflazione e disoccupazione sussiste un collegamento inverso. Secondo la teoria della curva di Phillips, in economia esiste un trade-off ( scambio ) tra la crescita dei prezzi ( inflazione ) e il tasso di disoccupazione nel mercato del lavoro. La curva di Phillips è una pietra miliare della macroeconomia e uno strumento empirico di grande successo della politica economica degli anni '50 del Novecento. In base a questa teoria, il policy maker può inseguire l'obiettivo della stabilizzazione dei prezzi soltanto rinunciando all'occupazione e viceversa. La rappresentazione sul diagramma cartesiano della relazione tra il tasso di inflazione e il tasso di disoccupazione è la seguente:

Curva di Phillips - <a href='/inflazione' _fcksavedurl='/inflazione' title='INFLAZIONE'>inflazione</a> e disoccupazione

La curva di Phillips non riesce a spiegare il caso in cui il tasso di inflazione è alto pur in presenza di un elevato livello di disoccupazione del lavoro. Ciò è dovuto alla natura stessa ( origine ) dell'inflazione ( tipi di inflazione ) che può nascere dall'eccesso di domanda dei beni rispetto all'offerta ( inflazione da domanda ) oppure dalla crescita dei costi di produzione ( inflazione da costi ). Nel caso dell'inflazione da costi la curva di Phillips non riesce più a fornire una spiegazione del fenomeno economico, in quanto l'inflazione dei prezzi ha origine dalla crescita dei costi di produzione e permane elevata pur in presenza di un elevato tasso di disoccupazione. In conclusione, la relazione tra inflazione e disoccupazione è ancora valida quando l'inflazione ha origine dall'eccesso di domanda dei beni. La relazione tra inflazione e disoccupazione è, invece, inesistente quando l'inflazione dei prezzi ha origine dalla crescita dei prezzi. In quest'ultimo caso entrano in gioco nuove teorie e nuove politiche economiche per affrontare il problema dell'inflazione.

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