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Spedizione in India di Alessandro Magno

La politica espansionistica di Alessandro Magno non si conclude con la conquista del vasto impero persiano. Da questo momento in poi, tuttavia, le azioni del re macedone sono effettuate sotto la nuova investitura di imperatore orientale. Nel 327 a.C. Alessandro organizza una spedizione verso i territori dell'India alla guida di un esercito di 100.000 guerrieri persiani. Alla spedizione militare in India partecipano anche i suoi generali macedoni, considerati più fidati ed esperti nelle tattiche militari rispetto a quelli persiani. Dopo aver varcato il Paropamiso l'esercito di Alessandro giunge nella regione di Tassila e qui si allea con il re locale. Nel 326 a.C. sconfigge il re Poro e invade la regione indiana di Punjbab. La nuova spedizione sembra essere destinata ad ampliare i confini dell'impero di Alessandro fino "ai confini del mondo". Tuttavia, il malcontento dei soldati e dei generali macedoni per il clima insalubre costringe Alessandro Magno a sospendere il piano di invasione dell'India. L'assemblea militare vota per il ritorno a casa (325 a.C.) e l'imperatore non può far altro che consolidare il suo potere nei territori già conquistati e intraprendere la via del ritorno verso la Persia. L'esercito di Alessandro discende il fiume Indo fino al mare e si avvia lungo il Golfo Persico fino a giungere nel 324 a.C. nella città persiana di Susa.

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Alessandro Magno


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