Scuola napoletana ( economia )
La Scuola napoletana è una scuola di pensiero economico del XVIII secolo, composta da un gruppo di economisti napoletani. I principali esponenti della Scuola napoletana sono Antonio Genovesi e Ferdinando Galiani.
Alla Scuola napoletana partecipano intellettuali, studiosi e giuristi, influenzati dalla rivoluzione scientifica e dalle scienze naturali che si impegnano a favore di una visione economica moderna e innovativa rispetto al passato. Molti di loro sono ispirati dalla cultura illuministica francese.
Le teorie liberiste e il pragmatismo politico
Pur avendo visioni differenziate sulle teorie economiche, questi economisti manifestano dei punti di convergenza nella sfera della politica economica e nel sostegno al liberismo economico. Come i fisiocratici, anche gli economisti della Scuola napoletana pensano che il mercato debba essere libero dai vincoli di stampo feudale. Sono favorevoli alla rimozione di tutti gli ostacoli sul commercio interno del grano. Tuttavia, conservano anche una visione parzialmente mercantilista a tutela degli interessi nazionali suggerendo l'adozione di politiche protezionistiche sul commercio estero.
Le politiche economiche della Scuola napoletana
Le politiche economiche della Scuola napoletana sono finalizzate alla crescita e allo sviluppo economico del paese. Un altro punto comune degli economisti napoletani si ritrova nelle politiche tributarie. Per favorire lo sviluppo gli economisti della Scuola napoletana propongono lo spostamento del carico fiscale dai redditi incerti delle classi produttive alle rendite dei proprietari terrieri assenteisti. Sotto questo punto emergono alcune somiglianze con la scuola fisiocratica francese che suggerisce l'istituzione di un'imposta unica sul prodotto netto agricolo.
Dal punto di vista dell'analisi e della teoria economica gli economisti napoletani mantengono forti differenze tra loro e non riescono a costruire una comune visione. Il loro contributo alla storia del pensiero economico è spesso legato a visioni e a spunti soggettivi dei singoli autori.
Ad esempio, Antonio Genovesi e Ferdinando Galiani sostengono il libero scambio delle merci soltanto in alcuni casi, giustificando l'intervento pubblico e il protezionismo per proteggere gli interessi nazionali. Altri autori come Gaetano Filangieri, invece, affermano il liberismo economico del laisser faier ovunque e senza eccezioni.