Johann Heinrich von Thunen

Johann Heinrich von Thunen è un economista tedesco del XIX secolo. Nasce a Jever nel 1783 in una famiglia di proprietari terrieri. Inizia a condurre l'attività agricola nella sua tenuta, dove applica un metodo scientifico-statistico. Von Thunen rileva in modo sistematico i dati dalle coltivazioni e li utilizza come base empirica per prendere le decisioni amministrative dell'attività. Questo approccio induttivo caratterizza anche il suo contributo teorico allo sviluppo dell'economia politica. Von Thunen è considerato il padre della teoria della localizzazione e della geografia economica moderna. I suoi studi contribuiscono anche all'affermazione dell'economia matematica e dell'econometria. È anche considerato un precursore del marginalismo e della scuola neoclassica. Muore a Tellow nel 1850.

Il pensiero economico di von Thunen

Von Thunen un economista autodidatta ma un grande conoscitore degli strumenti matematici. Nelle sue opere si distingue per l'uso del calcolo matematico e degli strumenti di econometria, ancora poco conosciuti nella sua epoca.

La difficoltà di comprensione del suo pensiero e l'originalità del suo pensiero non gli consentono di riscuotere il successo tra i suoi contemporanei.

Il suo contributo teorico è però riscoperto e riconosciuto dalle generazioni successive di economisti marginalisti, in particolar modo da parte della scuola neoclassica dell'economia politica che lo considera come uno dei precursori del calcolo marginalista.

La teoria della localizzazione e il modello dello Stato isolato

Nel 1826 Von Thunen elabora una teoria della localizzazione delle attività produttive e dell'allocazione delle risorse, la descrive nella sua prima parte dell'opera "Lo Stato isolato" ( "Der isolierte Staat" ) in cui estende il metodo usato nella produzione agricola alla gestione dello Stato nazionale.

Nella sua opera l'autore descrive un modello astratto spaziale, detto Stato isolato, in cui una città si trova al centro di una grande pianura fertile. Le terre intorno hanno tutte lo stesso grado di fertilità.

Von Thunen spiega la localizzazione nello spazio degli impianti produttivi basandosi sul concetto di costo opportunità. Nel modello gli operatori effettuano le proprie scelte esclusivamente in modo razionale.

In tali circostanze, la rendita dei terreni è determinata dalla loro ubicazione nello spazio, dalla distanza rispetto al centro della città e dai costi di trasporto delle merci.

Nella teoria della rendita differenziale di von Thunen, la domanda di una merce è considerata fissa per l'intero mercato.

La produzione della merce, invece, viene determinata in modo tale da eguagliare il prezzo con il costo di produzione dell'impresa più svantaggiata.

La rendita è rappresentata dal surplus guadagnato dai produttori su tutte le altre terre che hanno costi più bassi rispetto all'ultima.

Nota. In breve, è la struttura dei costi di produzione dell'ultima impresa a determinare il prezzo di mercato del bene e il saggio di profitto di tutte le altre imprese.

Il modello spaziale consente a von Thunen di elaborare una teoria originale della rendita che successivamente l'economista tedesco estende anche alla teoria dell'interesse e del salario.

Il modello dello Stato isolato è alla base della teoria della localizzazione nella storia del pensiero economico, di cui von Thunen è il fondatore.

Nota. Nel XX secolo il modello di von Thunen trova ampio impiego anche nella geografia economica.

La produttività marginale

Von Thunen contribuisce anche allo sviluppo del concetto di produttività marginale che anticipa e definisce con esattezza. L'economista tedesco utilizza la produttività marginale nella sua teoria della distribuzione e della produzione.

Nota. Da questo punto di vista è considerato un precursore della scuola neoclassica dell'economia politica.

Nella seconda versione dell'opera "Der isolierte Staat" del 1850, l'economista osserva gli effetti dell'incremento di un fattore produttivo, questo aumenta sia la produzione che i costi. Questo processo non è però infinito.

Secondo von Thunen un'impresa aumenta l'impiego di un fattore produttivo, lavoro o capitale, fin quando la sua produttività marginale è superiore al prezzo.

in equilibrio il prezzo del fattore eguaglia la sua produttività marginale

L'imprenditore cessa di impiegare una quantità aggiuntiva del fattore produttivo quando il prezzo del fattore eguaglia la sua produttività marginale.

Questo comportamento consente di spiegare sia la produzione che la distribuzione della ricchezza ottenuta tramite il processo produttivo.

La teoria del capitale di von Thunen

Von Thunen considera il capitale come la quantità di lavoro passato impiegato nel processo di produzione dei beni capitali ( es. macchinari, impianti produttivi, ecc. ). Questa visione omogenea del capitale consente all'economista di misurare il fattore in termini di lavoro passato, senza dover cercare un'altra unità di misura.

I beni capitali sono impiegati nella produzione perché aumentano la produttività dei lavoratori correnti.

Tuttavia, secondo von Thunen lo stesso capitale è soggetto alla legge dei produttività marginale decrescente.

Pertanto, l'incremento sulla produttività dei lavoratori correnti tende a ridursi man mano che aumenta la quantità impiegata del capitale nel processo produttivo.

Secondo von Thunen, il rendimento del capitale è determinato dal punto in cui si annulla la differenziata della funzione del reddito del produttore del capitale. In tale situazione il produttore massimizza il suo reddito.

La teoria del salario naturale di von Thunen

Secondo von Thunen,i salari sono pari alla media geometrica tra il salario minimo e il prodotto medio di una famiglia dei lavorarori.

Von Thunen dimostra anche che i salari sono più alti in regime di cooperazione che in regime di concorrenza.

Von Thunen elabora anche una teoria normativa del lavoro scrivendo un'originale formula del salario naturale. Secondo l'economista il salario naturale w* non dipende dalle forze della domanda e dell'offerta del mercato del lavoro.

la teoria del salario naturale di von Thunen

Il salario naturale è determinato dalla media geometrica del salario di sussistenza (a), ossia dei bisogni della famiglia dei lavoratori, e della produttività del lavoro (p).

Al salario naturale di von Thune il lavoratore è indifferente nella scelta tra coltivare la terra come contandino indipendente oppure lavorare alle dipendenze di un capitalista in cambio di un salario agricolo.

Von Thunen considera il salario naturale della sua teoria come un salario equo. Si tratta, pertanto, di una teoria normativa che spiega la libera scelta di una persona di diventare un lavoratore salariato presso un capitalista.

Il salario naturale consente al lavoratore di massimizzare il proprio reddito e ottenere anche il massimo risparmio, pari alla differenza tra il salario naturale (w*) e la sussistenza (a).

il massimo risparmio del lavoratore al livello del salario naturale

In questo modo il lavoratore massimizza il suo rendimento lavorativo e non sarebbe un lavoratore sfruttato poiché lavorerebbe alle dipendenze di un capitalista per sua libera scelta anziché coltivare la terra come coltivatore diretto.

Nota critica. Purché ci siano sufficienti terre per tutti. Se la terra fosse scarsa, come di fatto è, il lavoratore non potrebbe fare alcuna libera scelta. Sarebbe costretto a lavorare presso il capitalista a un salario inferiore a quello naturale (w*) di von Thunen.

Le opere di von Thunen

  1. Lo stato isolato, con riguardo all'economia agricola e all'economia nazionale ( 1826-1850 )
    titolo originale: Der isolierte Staat

https://www.okpedia.it/johann-heinrich-von-thunen


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  1. La scuola neoclassica
  2. La rivoluzione marginalista
  3. L'individualismo metodologico

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