Eventi ontologia

In un'ontologia gli eventi sono fatti associati a un determinato istante o periodo temporale. Gli eventi consentono di introdurre il fattore tempo alle azioni e agli oggetti nella logica del primo ordine. In un'ontologia gli eventi possono essere considerati come oggetti speciali, dedicando loro un'apposita categoria per poterli distinguere dagli altri. Ad esempio, secondo la tradizione romana la città di Roma è stata fondata il 21 aprile 753 a.C. e questo fatto storico può essere rappresentato come un evento. Nella logica del primo ordine questo avvenimento può essere dichiarato nel seguente modo:

Evento1 ∈ Fondazione(Roma)
Accade(Evento1, 21 aprile 753 a.C. )

Nella prima dichiarazione si assegna l'evento (Evento1) alla fondazione di Roma (fatto). Nella seconda dichiarazione si associa l'evento (Evento1) a un particolare istante temporale ( 21 aprile 753 a.C. ). Gli eventi prolungati non possono essere rappresentati da un singolo istante (t) poiché si prolungano per un determinato periodo di tempo. Gli eventi prolungati hanno un istante di inizio e un istante di fine. Ad esempio, la battaglia delle Midway inizia il 4 giugno 1942 e termina il 6 giugno 1942. Questa informazione può essere dichiarata nel seguente modo:

Evento1 ∈ Battaglie(Battaglia_delle_Midway)
Inizia(Evento1, 4 giugno 1942 )
Termina(Evento1, 6 giugno 1942 )

Per dichiarare un periodo di utilizzano predicati differenti. Un predicato indica il periodo di inizio dell'evento ( Inizia ) e un altro predicato il periodo di fine ( Termina ). Se il periodo temporale è frammentato da interruzioni è possibile creare altri predicati appositi ( es. Sospensione ) da utilizzare per il medesimo evento ( evento1 ), oppure creare nomi di eventi distinti per ogni periodo temporale ( evento2, evento3, ecc. ).

https://www.okpedia.it/eventi_ontologia


Segnala un errore o invia un suggerimento per migliorare la pagina


note


  • Intervallo. Un periodo-evento ha un inizio e una fine. Durante questo lasso temporale possono verificarsi interruzioni o altri eventi temporali di minore importanza. Ad esempio, un viaggio da Roma a Milano è un evento temporale importante, poiché implica lo spostamento di una persona da un città all'altra, ha un inizio e una fine. Durante il viaggio il conducente si ferma più volte per fare benzina e per mangiare qualcosa. Queste soste non forniscono un'informazione importante ma potrebbero, in ogni caso, essere utili informazioni da tenere a mente all'occorrenza. È consigliabile registrarle come intervallo temporale. Gli intervalli indicano la sospensione temporanea dell'evento principale ( es. sosta in un viaggio ).
  • Processo. Il processo è un lasso di tempo ( intervallo temporale azione ) all'interno del periodo evento, in cui l'evento principale non è sospenso. I processi sono utili per indicare l'inzio e la fine degli eventi di secondaria importanza all'interno di un evento. Ad esempio, in una partita di calcio la squadra ospite si è difesa nel primo tempo e ha attaccato nel secondo tempo. In questo caso l'evento principale ( partita ) non viene sospeso, i due processi consentono di aggiungere altre informazioni più dettagliate sullo svolgimento dell'evento o altri eventi temporali di secondaria importanza che si verificano durante l'evento ( es. interruzione di 15 minuti tra il primo e il secondo tempo della partita ).
  • Istante/momento. Un istante (o momento) non è un lasso di tempo ma un preciso punto dello scorrere del tempo. Il concetto di momento in un'ontologia è però relativo, in quanto dipende dalla scala di riferimento. Tutti gli eventi hanno un inizio e una fine in momenti distinti di tempo e, per quanto ci siano soltanto delle differenze infinitesimali di tempo, l'istante iniziale e finale non sono mai coincidenti. L'istante iniziale precede sempre l'instante finale. Nella rappresentazione della conoscenza l'uomo tende a semplificare il concetto di istante adeguandolo alle proprie esigenze pratiche, lo considera al pari di una fotografia e lo utilizza anche per indicare gli eventi prolungati a seconda della scala temporale di riferimento. Ad esempio, in una scala storica un evento storico potrebbe essere associato a un anno, senza indicare il momento preciso di inizio e di fine dell'evento. Viceversa, in un planning di produzione gli istanti sono sempre indicati con la massima precisione. In un'ontologia gli istanti possono essere identificati da appositi predicati ( es. Accade(e,t) ) oppure da intervalli aventi l'istante iniziale t1 uguale all'istante finale t2 dell'evento ( es. Intervallo ( e, t1, t2 ) ) con t1=t2.
  • Ordine e relazione tra eventi. Gli eventi e i processi possono avere relazioni con altri eventi e processi. Ad esempio, in un piano di lavoro ( planning ) i processi lavorativi devono seguire un particolare ordine e/o essere sincronizzati. Nel processo di lavorazione del legno un albero deve prima essere tagliato, poi preparato ( scortecciatura, ecc. ) e, infine, tagliato, prima di diventare un prodotto. Qualsiasi ordine diverso delle azioni sarebbe inefficace. Nel seguente planning sono rappresentati sulla linea temporale diversi lavori ( job o task ) in un determinato ordine.

    PLANNING
    I processi A ed E hanno inizio nello stesso istante t1 e, quindi, hanno una partenza sincrona. Questo può essere indicato con un predicato apposito, ad esempio InizioSincrono( pA, pB ). I processi I e G hanno, invece, inizio in tempi diversi ma terminano nello stesso istante finale. In quest'ultimo caso si verifica una situazione di fine sincrona. Il processo A inizia prima del processo B, in questo caso occorre definire un ordine di successione. Ad esempio, utilizzando i predicati Precede( pA, pB ) e/o Segue( pB, pA ). Altre situazioni particolari sono i processi che si eseguono durante gli altri processi. Ad esempio, il processo F è interamente eseguito durante l'esecuzione del processo H. Allo stesso modo il processo E è parzialmente sovrapposto al processo D. Infine, il processo B e il processo F sono uguali, sono caratterizzati dallo stesso istante di inizio e di fine. Queste relazioni sono particolarmente importanti in un piano di lavoro. È quindi fondamentale dichiarare le relazioni come vincoli tra i processi, evitando così che l'agente logico pianifichi un ordine delle azioni inefficace. Quando due processi non sono in relazione, questi possono essere eseguiti in qualsiasi momento e indipendentemente l'uno dall'altro. È sufficiente non indicare alcuna relazione tra i processi indipendenti. La visione temporale è utile anche nella rappresentazione della conoscenza, in quanto permette di collocare gli oggetti e gli eventi in un determinato spazio-tempo. Ad esempio, l'Italia è una monarchia dal 1861 al 1946. Quando si parla di Regno d'Italia è necessario far riferimento a questo periodo temporale.

Ontologia


FacebookTwitterLinkedinLinkedin