Corruzione

La corruzione è la condotta di un pubblico ufficiale che trae benefici personali dalla sua posizione compiendo un atto d'ufficio contrario ai propri doveri. Nella corruzione di un pubblico ufficiale quest'ultimo accetta un compenso non dovuto da terzi. In Italia la corruzione è disciplinata dal legislatore negli articoli 318, 319 e 320 del codice penale e comprende tre distinte fattispecie criminose: corruzione come reato proprio del pubblico ufficiale, corruzione come accordo con il privato e corruzione come dazione di denaro o altre utilità. Un sistema in cui prevale la corruzione del sistema politico viene definito cleptocrazia. In tali situazioni la corruzione non è più soltanto un reato o un atto isolato, bensì un atto sorretto e giustificato dalla consuetudine. Questo fenomeno è detto corruzione endemica o corruzione ambientale.

CORRUZIONE NEL MONDO

La corruzione endemica è una forma di feudalesimo moderno in cui il titolare di una carica pubblica gode "di fatto" di una discrezionalità decisionale al pari di un feudatario. La corruzione endemica penalizza le attività economiche oneste e i contrubuenti, con forti ripercussioni sull'economia nazionale, per favorire le attività economiche che traggono beneficio diretto dalla corruzione. La cleptocrazia e la corruzione endemica caratterizzano in genere i sistemi amministrativi dei paesi sottosviluppati. Dal punto di vista sistemico la corruzione aumenta il costo della politica e il costo economico delle imprese. La presenza della corruzione in un sistema amministrivo/politico comporta una perdita di competitività economica del paese. In uno studio del 1998 condotto dall'associazione Transparency_International viene sottolineato il legame tra gli elevati livelli di competitività dei sistemi economici con il minore livello di corruzione del sistema politico/amministrativo.

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