Yerevan

Yerevan è la capitale dell’Armenia nonché la sua città più popolata. La città conta oltre 1 milione e 100 mila abitanti. Yerevan è conosciuta anche come Erevan o Jerevan. Sorge in un altopiano a circa 1000 metri sul livello del mare sulle rive del fiume Razdan e alle pendici del monte Ararat. La sua origine è molto antica, viene fondata nel 782 a.C. nel regno di Urartu e successivamente diventa la capitale armena sotto la dominazione dei persiani. Secondo la leggenda, Yerevan è la prima terra avvistata da Noè dopo il diluvio biblico, da questo deriva anche l'origine del nome della città in quanto Yerevan significa "visibile". Nel corso della storia la città viene spesso menzionata come importante crocevia lungo le rotte commerciali delle carovane che collegano l'Europa con l'India. L'importanza strategica della sua posizione è spesso causa di conflitti e di contese tra Impero ottomano e Persia. Nel 1827 viene occupata da russi e successivamente ceduta alla Persia. Nel 1917 la città viene scelta come capitale dell'Armenia, uno status che conserva anche con la nascita della Repubblica socialista armena del 1920 e della repubblica armena nel 1991. Lo sviluppo urbanistico della città di Yerevan si verifica nel corso del Novecento quando la città beneficia anche di importanti interventi pubblici per la valorizzazione del patrimonio culturale. Oggi Yerevan è la sede di importanti università e musei del paese. La crescita demografica della città si registra, in particolar modo, dopo la fine della Seconda guerra mondiale con l'immigrazione della popolazione armena dalla Turchia. Yerevan è un grande centro culturale, scientifico ed industriale. L'economia locale si basa prevalentemente sulle industrie tessili, metallurgiche e chimiche. La città è collegata al resto del continente tramite la rete ferroviaria Tbilisi-Gyumri-Tabriz e tramite un aeroporto internazionale. I principali luoghi di interesse di Yerevan sono l'antica fortezza risalente al regno Urartu e quella romana, il Museo del Grande Male, il Giardino dei Giusti, nel Muro della Memoria. Diversi monumenti ricordano il genocidio del 1915-'16 nel deserto dell'Anatolia.