Firenze. Piazza della Signoria

Fu intorno al 1268 che la celeberrima piazza di Firenze iniziò ad assumere l’aspetto attuale, quando le case ghibelline della zona furono demolite dai Guelfi, ma la sua pavimentazione risale solo al 1385. Gli interventi nei secoli successivi riguardarono soprattutto l'arredo scultoreo e in epoca granducale generarono la trasformazione della Loggia della Signoria in una sorta di museo all'aperto, quale oggi si può ammirare. Il Museo degli Uffizi, a metà Cinquecento, creò una nuova prospettiva in direzione dell’Arno. Nell’800 la piazza venne restaurata in chiave neo-rinascimentale, con la realizzazione del Palazzo delle Assicurazioni davanti a Palazzo Vecchio. Il centro politico e amministrativo di Firenze, nonché centro storico della città, fu ed è Piazza della Signoria, al cui lato sorge il municipio fiorentino sito nel Palazzo Vecchio e il noto Museo degli Uffizi. Tutta la vita sociale e politica della città nel corso dei secoli si svolse attorno a questa piazza, oggi meta di turisti che ne ammirano l’armoniosa bellezza. In passato la campana della piazza serviva a radunare le assemblee pubbliche dei cittadini, a diffondere allarmi riguardo a roghi, devastazioni o alluvioni. Le statue che adornano piazza e porticati, oggi sostituite da copie identiche, stanno a testimoniare ciascuna un momento storico particolare della travagliata storia fiorentina. Una targa sul marciapiede ricorda l’esecuzione al rogo di Girolamo Savonarola, il famoso religioso del “memento mori” fiorentino. La piazza era infatti anche sede di pubbliche esecuzioni, di cui la più famosa fu proprio quella del Savonarola, impiccato e bruciato per eresia nello stesso luogo in cui, con i suoi discepoli, aveva operato il Rogo delle Vanità, dando alle fiamme molti libri, poesie, tavoli da gioco, vestiti, ecc. Fino al 1873 campeggiava nella piazza la celeberrima statua del David di Michelangelo, oggi opportunamente sostituita da una sua fedele riproduzione. Le statue del Ratto delle Sabine, opera del Giambologna (1583), vennero ricavate da un unico blocco di marmo. La Loggia della Signoria o dei Lanzi (1382) fu così definita in memoria dei Lanzichenecchi che ivi si radunavano per prestare servizio di guardia a Cosimo I. Tra le varie statue marmoree ritroviamo anche una statua bronzea che raffigura Perseo che decapita Medusa, realizzata a monito dello stesso Cosimo I agli eventuali nemici e oppositori. Famosa è anche la Fontana di Nettuno, dell’Ammannati, di recente danneggiata e restaurata in seguito ad un atto vandalico, con il dio circondato da ninfe e celebrante le vittorie navali toscane. Di Donatello è invece il Marzocco, un leone del 1420 il cui originale è al Bargello.Quanto a Palazzo Vecchio del 1322, vi si può scorgere un fregio con la scritta “Cristo è il re” per sottolineare l’impossibilità di detenere da parte di un mortale il potere assoluto, in nome dei principi repubblicani. Gli interni vennero affrescati dal Vasari che riprodusse le vittorie riportate da Firenze, mentre nel Salone del Cinquecento è custodita una statua di Michelangelo e nella Sala dei Gigli Giuditta e Oloferne di Donatello, oltre ad affreschi del Ghirlandaio 04 settembre 2007
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