Dispersione assoluta e relativa
La dispersione statistica intorno a un valore medio può essere calcolata in modo assoluto o relativo.
Dispersione assoluta
Gli indicatori statistici di dispersione ( varianza, scarto quadratico medio, campo di variazione, ecc. ) misurano la variabilità in modo assoluto.
Esempio. Un'impresa produce corde lunghe in media 2 metri ( 200 centimetri ) in media con una dispersione di 1 centimetro. Si tratta di dispersione assoluta.
La dispersione assoluta si basa sull'unità di misura reale del fenomeno.
E' una misura non confrontabile con altre.
Esempio. L'impresa A produce corde da 2 metri ( 200 centimetri ) in media. L'impresa B produce nastri magnetici da 10 metri ( 1000 centimetri ) in media. In entrambi i casi la dispersione assoluta è di 1 centimetro. Non si può però affermare che le due imprese abbiano la stessa dispersione perché la dimensione del fenomeno è differente. Un centimetro su 10 metri ( nastri magnetici ) ha minore peso rispetto a un centimetro su 2 metri ( corde ).
Dispersione relativa
La dispersione relativa è il rapporto tra l'indicatore della dispersione assoluta e la media delle modalità del fenomeno statistico.
Esempio 1. L'impresa A produce corde da 2 metri ( 200 centimetri ) in media con una varianza di 1 centimetro ha una dispersione relativa pari a 1/200 ossia 0,5%.
Esempio 2. L'impresa B produce nastri magnetici da 10 metri ( 1000 centimetri ) in media con una varianza da un centimetro ha una dispersione relativa pari a 1/1000 ossia 0,1%.
La dispersione relativa si misura in percentuale.
Pertanto, la dispersione relativa è una misura confrontabile e indipendente dalla dimensione del fenomeno.
Esempio. L'impresa A e B hanno una dispersione assoluta di 1 centimetro. Tuttavia, l'impresa A ha una dispersione relativa dello 0,5% mentre l'impresa B dello 0,1%.