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Circolo degli Scipioni

Il circolo degli Scipioni è un'espressione della volontà romana di introdurre la cultura greca nella romanità. Le famiglie romane più importanti assumono precettori greci per dare ai propri figli un'istruzione superiore e per agevolarne l'ascesa politica. Molti schiavi greci sono in possesso di un livello di istruzione notevolmente superiore a quello dei loro padroni romani e, in molti casi, gli schiavi greci diventano preziosi collaboratori delle famiglie romane, fino a diventarne amici stretti, ed essere affrancati dalla schiavitù. Le famiglie nobili più importanti creano veri e propri circoli culturali dedicati al mondo greco, per evidenziare la propria superiorità culturale nei confronti delle altre famiglie romane oltre che il proprio potere economico. È il caso del circolo degli Scipioni, ove sono ospitati diversi intellettuali latini e greci. Tra questi spiccano per importanza Polibio e Panezio. Il circolo degli Scipioni fornisce un importante contributo alla diffusione della cultura greca nella società romana nel II secolo a.C.

Polibio. Polibio è un politico greco giunto a Roma come ostaggio nel 168 a.C. dopo la terza guerra macedonica. Durante la sua permanenza a Roma frequenta la casa di Lucio Emilio Paolo e approfondisce la conoscenza della storia e dei costumi romani. Nella sua opere "Storie" Polibio narra l'ascesa romana nel II secolo a.C. ed evidenzia la superiorità romana non soltanto nelle armi ma anche nella stabilità del suo modello politico rispetto alle poleis greche. Secondo Polibio la costituzione repubblicana di Roma unisce in sé gli elementi della monarchia ( consoli ), dell'oligarchia ( senato ) e della democrazia ( comizi ).

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