Firenze. Gli Uffizi

La galleria degli Uffizi risale al 1560, quando il duca Cosimo I la commissionò per adibirne i locali ad uffici. Il Vasari progettò un edificio a forma di U, i cui rinforzi in ferro permisero successivamente al Buontalenti di realizzare all’ultimo piano una parete in vetro, destinata all’esposizione dei tesori dei Medici. Nell’800 la vasta collezione dovette subire diverse vicissitudini, per cui i tesori antichi vennero destinati al museo archeologico, le sculture al Bargello, mentre a rimanere nella struttura degli Uffizi furono prevalentemente i dipinti. Molte sculture si possono, tuttavia, ammirare nei corridoi dei lati interni della galleria, mentre i dipinti sono disposti in ordine cronologico nelle varie sale: dalle opere bizantine alle opere rinascimentali, dalle gotiche alle manieristiche. I soffitti del corridoio sono affrescati con figure tratte dalle grotte romane, mentre le opere considerate più importanti dai Medici venivano collocate nella cosiddetta Tribuna. In occasione di un matrimonio dei reali d’Austria venne realizzato il cosiddetto Corridoio Vasariano, da cui si poteva accedere, attraverso un ponte sull’Arno, verso Palazzo Pitti e di matrice vasariana fu anche la facciata degli Uffizi (1560) che dà sull’Arno. Tra le opere di incalcolabile valore esposte nella celebre Galleria si possono menzionare: il famoso Bacco (1589) del Caravaggio, ritratto assieme ad una delle prime nature morte in Occidente; la Madonna d’Ognissanti (1310) di Giotto, una delle prime opere in prospettiva che la storia dell’arte ricordi; Il Duca e la Duchessa di Urbino (1465) di Piero della Francesca; la Nascita di Venere, che rappresenta la nascita della Bellezza attraverso la fecondazione divina della materia e la Primavera, entrambe opere del Botticelli che introduce nella tematica sacra un’innovativa ispirazione pagana; la Sacra Famiglia di Michelangelo, che rappresenta per la prima volta un Cristo che non giace in grembo alla Madonna. Innumerevoli sono, inoltre, i capolavori provenienti da altri paesi, quali la Germania, l’Olanda e la Spagna. Fu Lodovica, l’ultima dei Medici, a donare l’intera collezione medicea di opere agli Uffizi. Le sale 28 e 29 sono riservate alla Madonna del Cardellino di Raffaello e alla Venere d’Urbino di Tiziano, un ammirevole nudo del 1538 molto contestato da M. Twain in quanto considerato “osceno”. Tra gli artisti del XVIII secolo ivi esposti si possono ammirare opere del Canaletto, di Goya e del Tiepolo. Attualmente gli Uffizi continuano ad essere Firenze e Firenze continua a identificarsi negli Uffizi nell’immaginario di milioni di turisti che ogni anno visitano la Galleria d’arte più famosa al mondo. 10 settembre 2007
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