Una macchina puņ pensare?
Fin dai primi studi sull'intelligenza artificiale è la domanda ricorrente, una macchina può pensare oppure no? Allo stato attuale della conoscenza umana nessuna macchina (computer) può pensare. Tuttavia, il pensiero artificiale non è una possibilità da escludere a priori, potrebbe diventare una conquista del prossimo futuro. È però importante capire cosa si intende per "pensiero" e per "intelligenza". Il pensiero umano è la coscienza di sé e della realtà che circonda l'uomo. L'intelligenza è la capacità umana di pensare e di spiegare comportamenti, fatti e fenomeni sulla base di un modello astratto. L'intelligenza artificiale è una disciplina scientifica ai primi passi. È quindi difficile rispondere oggi se una macchina potrà un giorno prendere coscienza di sé. È invece più facile rispondere alla domanda se un giorno una macchina potrà riconoscere e adattarsi all'ambiente esterno, trovare soluzioni a problemi, indagare sui nessi che determinano la realtà ecc. La risposta è indubbiamente positiva. Un agente razionale potrà agire con "intelligenza" per conseguire i propri obiettivi, per apprendere, fare esperienza, modificare e adattarsi all'ambiente esterno al pari di qualsiasi animale e organismo vivente. Queste sono le frontiere a cui guardano con interesse gli scienziati e gli ingegneri informatici che si occupano di intelligenza artificiale. Il "pensiero artificiale" come coscienza di sé va ben oltre queste frontiere tecnologiche ed oggi può essere affrontato soltanto in ambito filosofico. Pur non essendo escluso che questo in un lontano futuro possa accadere. Del resto... se l'uomo è una macchina biologica e può pensare, allora possono in teoria farlo anche le macchine al silicio. Il vero problema è nella complessità di un sistema pensante, indipendentemente dal fatto che sia biologico o tecnologico.