OKPEDIA LONDRA

Torre di Londra

La Torre di Londra. Cercare il Medioevo inglese nella capitale più turistica d’Europa significa doversi recare necessariamente alla Tower of London, la "Torre di Londra", divenuta negli anni il simbolo stesso della città di Londra, coi suoi caratteristici bastioni, le mura merlate, i fossati. La roccaforte nel suo complesso si può ammirare dal Tower Bridge o dallo stesso Tamigi. Voluta da Guglielmo il Conquistatore nel 1066 per tenere a bada i suoi sudditi e arginare eventuali attacchi esterni, la Torre venne dapprima eretta in legno, per poi diventare, nel 1077, quella White Tower in pietra bianca di Caen (Francia) che tuttora si può ammirare all’intero del complesso fortificato. Verso la fine del XII sec. Riccardo Cuor di Leone fece attorniare la White Tower da una cinta muraria comprendente 12 torri e un fossato solcato da ponti levatoi.

TORRE DI LONDRA

La Torre di Londra fu residenza dei sovrani fino a Giacomo I e, nel corso dei secoli, venne anche adibita a prigione per nobili, sovrani e principi e regine, prima che questi fossero torturati o giustiziati sul patibolo. Tra i galeotti illustri di queste antiche mura si ricordano Anna Bolena (decapitata per il tradimento a Enrico VII), Thomas More, Elisabetta I fino, cambiando epoca e scenario, a Rudolph Hess, il “delfino di Hitler”. La sorte peggiore era inflitta, tra gli altri, ai prigionieri tacciati di eresia o dissidenza religiosa. La struttura è tuttora sorvegliata dai cosiddetti “Beefeaters”, guardiani voluti da Enrico VII nel 1485, i quali indossano un’uniforme tudoriana e un cappello piatto. Gli Yeomen Warders (o Beefeaters) eseguono da sempre alle ore 21.50 di ogni giorno lo stesso celebre cerimoniale, the Ceremony of the keys, dopo cui viene ufficialmente decretata la chiusura quotidiana della Torre. E’ presente all’interno della fortezza, una colonia di otto corvi con una delle due ali tarpate appositamente per prolungarne la permanenza, ben visibili tra cannoni e artiglieria, curati e accuditi al fine di scongiurare – come tradizione vuole - possibili sciagure connesse ad una loro eventuale o accidentale assenza dalla fortezza. Fino al 1834 si ergeva intorno alle mura un terrapieno sovrastato dalla Lion Tower, così detta per i felini appositamente introdottivi per spettacoli occasionali. L’ultimo animale fu trasferito nello zoo nel 1835 a causa delle proteste degli animalisti e gran parte della “Lion Tower” fu demolita, tranne la porta dei leoni (Lion Gate). Lungo i fossati scorreva l’acqua, che rendeva accessibile la fortezza soltanto dai ponti levatoi. Da uno di questi si poteva accedere alla Middle Tower. Dal 1843 il fossato è in secca e ricoperto da vegetazione.

TORRE DI LONDRA

La parte più antica del complesso è la Bell Tower, attribuita a Giovanni Senzaterra nel 1200, sulla cui destra sorge il celebre Traitors Gate, un maestoso portone protetto da una cancellata che faceva da ingresso alle celle direttamente dal fiume. Tra gli edifici interni di maggior rilevanza è la Bloody Tower, in cui tradizione vuole che Riccardo III abbia fatto trucidare i piccoli nipoti eredi al trono. Da non perdere il giro della Beachump Tower, al fine di curiosare tra le scritte incise sui muri e mai cancellate o rimosse, che rendono l’idea di quanto dovesse essere penosa la cattività nella Torre. La Bowyer Tower invece ospita un vero e proprio museo dedicato agli strumenti di tortura d’epoca, la cui atmosfera lugubre e suggestiva ad un tempo riporta alla mente i sotterranei di una ben nota fortezza romana, che subì varie vicissitudini nel corso dei secoli: Castel Sant’Angelo. All’interno della già citata White Tower e nelle Waterloo Barracks potremo rinvenire balestre, alabarde, archibugi, spade e ogni sorta di armatura medievale, o proveniente da paesi esotici. Per gli amanti del genere, infine, nella Jewel House è possibile ammirare The Crown Jewels, ovvero quel che resta (e non è poco!) dei magnifici gioielli della Corona inglese, tra cui l’Imperial State Crown, realizzata per la regina Vittoria nel 1837, con ben 2800 diamanti incastonati e svariati altri preziosi. Gi.Lap.

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