Radiazione cosmica di fondo ( CMBR )
La radiazione cosmica di fondo è una radiazione elettromagnetica isotropa, osservabile nello spazio profondo e lontano, proveniente da ogni parte dell'universo. È conosciuta anche come cosmic microwave background radiation ( CMBR ).
Questa radiazione non proviene da altre stelle o da altre galassie, poiché è un residuo del Big Bang. Dovrebbe essere un'eco dell'immagine dell'esplosione primordiale ( Big Bang ) che ha dato origine all'universo.
La radiazione CMBR è una delle principali conferme della teoria del Big Bang e dell’inflazione cosmica, la teoria che spiega cosa è accaduto nei primi istanti di vita dell'universo.
La precedente immagine mostra una mappa delle radiazioni cosmiche nell'universo, scattata nel 2003 dal satellite Wmap.
Cosa sono le macchie nella mappa delle radiazioni
Nel 1989 il satellite Cobe scopre una caratteristica particolare della radiazione, questa non si presenta uguale e unifome ovunque, bensì è composta da zone più calde e più fredde. Nella mappa della razione di fondo questa caratteristica si presenta sotto forma di macchie e punti più o meno intensi.
Chi ha scoperto la CMBR
L'esistenza della radiazione cosmica di fondo viene intuita per la prima volta nel 1948, negli studi dei fisici Ralph Alpher, George Gamow e Robert Herman.
La conferma sperimentale arriva nel 1964, quando la radiazione CMBR viene misurata dagli astronomi statunitensi Arno Penzias e Robert Woodrow Wilson nel 1964. Grazie a questa scoperta, ai due scienziati viene assegnato il Premio Nobel nel 1978.
Come osservare la radiazione cosmica
La radiazione cosmica di fondo può essere rilevata tramite i radiotelescopi. Si analizzano le radiazioni elettromagnetiche provenienti dalle zone dello spazio più lontane, dove non si vedono altre galassie più lontane.
I radiotelescopi riescono a rilevare la radiazione di fondo nella banda delle microonde, la zona dello spettro elettromagnetico in cui risultano essere più forti e intense.
Uno dei primi satelliti a studiare la radiazione cosmica dallo spazio è il satellite Cobe, a cui si deve la scoperta dell'esistenza di macchie nella mappa, ossia di regioni più calde e più fredde.
Col passare del tempo la radiazione cosmica è oggetto di osservazioni sempre più accurate, grazie al progresso tecnologico.
Nel 2001 viene lanciato il satellite WMAP. Successivamente, nel 2009, l'ente spaziale europeo ( ESA ) mette in orbita il satellite Planck, la cui risoluzione è dieci volte superiore al precedente.

- Vuoto cosmico e cold spot. Secondo una ricerca le vaste macchie più fredde ( colore blu ) sulla mappa CMB, conosciute anche come "cold spot", sono l'effetto della presenza di supervuoti cosmici nell'Universo. Un supervuoto è una vasta regione dell'Universo priva di materia e meno densa, situata tra la Terra e il fondo cosmico. Non essendoci molte galassie, un supervuoto è una zona molto più fredda dell'universo. Quando la luce attraversa un supervuoto ne esce più fredda, con minore energia rispetto a quella che attraversa un superammasso. Secondo questa ricerca, le cold spot non sarebbero zone più fredde ai margini dell'universo osservabile, bensì l'effetto della luce che giunge a noi dopo aver attraversato un supervuoto. ( Istvàn Szapudi della University of Hawaii - pubblicato su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society - Aprile 2015)