Economia e le scienze naturali
Per molti anni gli studiosi delle scienze sociali hanno cercato un legame tra queste e le scienze naturali. Si riteneva che, come accade nella fisica, anche nelle scienze sociali fosse possibile individuare delle leggi universali in grado di spiegare e di prevedere il futuro. Questa analogia si può riscontrare anche in economia. Ad esempio, molti economisti utilizzano il termine "legge economica" per spiegare un particolare fenomeno economico. Tuttavia, a differenza di quelle fisiche, le leggi economiche non hanno quasi mai dimostrato il carattere di universalità. Una legge economica può interpretare alla perfezione un particolare contesto storico ma quasi mai conserva la stessa efficacia in altri periodi storici o in altri mercati. Per questa ragione si sono succedute nel tempo diverse "teorie economiche", ognuna delle quali ha avuto una efficacia interpretativa della realtà economica soltanto per un breve lasso di tempo.
Concezione positivista dell'economia
Fino alla fine dell'800 gli economisti (classici o preclassici) hanno portato avanti l'indagine economiche cercando di scoprire le leggi alla base dei fenomeni scientifici. Tuttavia, si tratta perlopiu di leggi empiriche prive di formalizzazione matematica. Soltanto con gli economisti neoclassici lo scopo dell'indagine economica assume obiettivi di scientificità simili a quelli delle scienze naturali. La visione positivista di questi economisti consente di introdurre il formalismo matematico nello studio dei fenomeni economici, per determinare l'esistenza di leggi economiche deduttive ed universali. Nonostante l'ottimismo della visione positivista di fine secolo ed il successo degli studi neoclassici, l'economia non si è mai trasformata in una scienza unificata basata su criteri fisici. Al contrario, nel corso del Novecento si sono moltiplicate diverse scuole di pensiero economico, tra cui la scuola neo-austriaca che introduce forti elementi critici nei confronti della scientificità dei fenomeni economici, ritenendo questi ultimi degli eventi storici ed unici. La "concezione positivista" dei neoclassici conosce un progressivo ridimensionamento nel corso del Novecento. Oggi si tende ad utilizzare il termine "legge economica" soltanto per identificare una rappresentazione della realtà economica valida in un determinato periodo storico-temporale. Al contrario, negli studi economici è prevalso il pluralismo teorico in cui diverse teorie sono in grado di spiegare (in modo diverso) il medesimo fenomeno economico osservato.