Storia del Bahrain

La storia del Bahrain. Il territorio ove sorge lo stato di Bahrain è abitato fin dalla preistoria. L’arcipelago è conosciuto con il nome di Dilmun fin dal III millennio a.C. ed è spesso citato nei testi dei popoli della Mesopotamia. La civiltà di Dilmun decade nel 18 secolo a.C. ed il territorio si trasforma in una provincia dei popoli conquistatori esterno, in particolar modo dei cassiti di Babilonia. Il sito archeologico di Qal‛at al-Bahrain, antico porto e capitale, è una delle ultime testimonanze dell'antica civiltà di Dilmun nell'isola. Il sito archeologico è stato dichiarato un Patrimonio mondiale dell'umanità da parte dell'Unesco. Nel corso del medioevo l'isola svolge una funzione commerciale e di mediazione degli scambi commerciali, restando comunque ai margini degli altri imperi e stati mediorientali. Nel XVI secolo l'isola del Bahrain conosce l'occupazione portoghese e successivamente, nel XVIII secolo, quella persiana. Nella metà del XVIII secolo il Bahrain si trasforma in un protettorato britannico, conquistando l'indipendenza soltanto nel 1971 con la proclamazione dello stato nazionale del Bahrain e l'ammissione nell'ONU e nella Lega Araba come stato nazionale indipendente. I grandi proventi economici dell'industria petrolifera consentono una rapida urbanizzazione e modernizzazione dell'isola, oggi uno dei principali centri economico-finanziari del mondo. Dal punto di vista politico, tuttavia, permane fino alla fine del secolo una forte spaccatura tra un regime retto dall'emirato di confessione sunnita e la maggioranza della popolazione di confessione sciita. Nel 2001 l'emiro Ḥamad ibn ‛Îsâ al-Khalîfa ha aperto il percorso ad importanti riforme istituzionali che hanno portato nel 2002 il paese alle prime elezioni libere a suffragio universale. Nel paese vivono anche diversi stranieri, in prevalenza tecnici impiegati nell'industria petrolifera e nei servizi finanziari. Recentemente si sta sviluppando in loco anche una fiorente industria del turismo internazionale.

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