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Chiese rupestri di Matera

Le chiese rupestri caratterizzano il territorio di Matera. Le chiese rupestri sono scavate nel tufo e rappresentano la massima espressione dell'arte rupestre locale. Sono disseminate nell'intero circondario di Matera, se ne contano più di centocinquanta, in luoghi a volte inaccessibili lungo i precipizi ed a volte integrati nel tessuto urbano dei Sassi di Matera. Le chiese rupestri sono l'antico rifugio e il luogo di culto per eremiti, pastori e, in tempi più recenti della storia, talvolta anche briganti. Le chiese rupestri sono concentrate prevalentemente nell'altopiano della Murgia al di là del torrente Gravina.

CHIESE RUPESTRI DI MATERA

Le chiese rupestri di Matera sono scavate nella roccia tra l'VIII e il X secolo d.C. e sono caratterizzate da una struttura semplice, decorate da affreschi di ispirazione popolare, cripte e da altari naturali in grotte già utilizzate nella preistoria. Nell'alto medioevo questi luoghi rappresentano anche il punto di incontro del monachesimo tra la comunità religiosa greco-ortodossa orientale di Bisanzio e quella latina di Roma. In questi luoghi nel medioevo si rifugiano eremiti e asceti per sfuggire alle persecuzioni religiose in oriente dell'iconoclastia e come segno di rifiuto nei confronti della società e della chiesa istituzionale dell'epoca. Le chiese sono successivamente utilizzate dai pastori come rifugio naturale e luogo di culto per oltre un millennio fino alla metà del Novecento. Dal 1990 l'intera area viene dichiarata territorio protetto all'interno del Parco Archeologico Storico Naturale della Murgia e delle chiese rupestri del Materano.

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