Praga. Mala Strana e il Ponte Carlo

Il “piccolo quartiere” di Praga colpisce per l’incanto dei suoi edifici, rimasti intatti in tutta la loro bellezza settecentesca, senza aver dovuto mai subire ristrutturazioni o restauri. Lo stile gotico qui trova la sua massima espressione nelle splendide torri ben visibili dal Ponte Carlo, sebbene il vero centro di questo incantevole borgo sia stato da sempre considerato la chiesa di San Nicola. Attraversando il quartiere si possono ammirare, oltre ai palazzi in stile barocco, a statue di piglio decisamente originale e ad ornamenti a dir poco estrosi, anche vicoli e angoli romantici in cui si respira un’aria misteriosa e retrò. Il visitatore può avvertire la sensazione di fare un tuffo nel passato, inoltrandosi per le vie di questo piccolo quartiere, attraversato da un piccolo braccio della Moldava, il cosiddetto Ruscello del Diavolo. Il Ruscello fu così definito per via di una donna malvagia che in passato abitava nella piazza dei Maltesi. Anche il ruscello ad un certo punto riserva una sorpresa, in quanto le sue acque azionano le ruote di un mulino che continuano a girare da tempo immemorabile: siamo all’isola di Kampa, un tempo adibita al lavaggio della biancheria o alla vendita di terraglie. Isola e dintorni vennero sommersi dalla recente alluvione del 2002, di cui ancora sono visibili le tracce, lasciate dall’umidità, sui muri di alcuni edifici seriamente danneggiati e ora in ristrutturazione. L’arco di una esemplare torre gotica introduce il visitatore al Ponte Carlo, del XIV secolo, attraversato ogni giorno da numerose comitive di turisti. La Torre realizzata da P. Parler doveva costituire nel 1300, oltre che una decorazione anche una fortificazione vera e propria della Città Vecchia. Salendo fino al terrazzo della guglia con pinnacoli che sovrasta la Torre è possibile godere del panorama cittadino. Il Ponte è il trait d’union fra la Città Vecchia e il Piccolo Quartiere di Praga, ornato ai bordi da statue che in alcuni casi sono riproduzioni fedeli di quelle originali, al fine di limitare i possibili danni da esposizione agli agenti atmosferici di queste ultime. Si direbbe, a prima vista, che per la sua realizzazione si sia tratta ispirazione dal ponte di Castel sant’Angelo a Roma. Da non perdere il Crocifisso ligneo del XVII secolo, posto nel bel mezzo del ponte. Dall’arco della torre appare la prima statua che raffigura san Venceslao, sita di fronte alle statue di Cristo attorniato dai santi Cosma e Damiano. La statua più celebre è quella di san Vito, che secondo la tradizione praghese è il santo invocato per guarire le convulsioni, come del resto sfiorare san Govanni Nepomuceno, più lucido di altre raffigurazioni su un bassorilievo decorativo del ponte, è considerato un gesto scaramantico. Il Ponte san Carlo, lungo 520 metri ed eretto, si dice, impastando arenaria e uova, fu voluto da Carlo IV che ne affidò i lavori a Peter Parler nel 1357. E’ il soggetto più replicato sulle riproduzioni pittoriche dei negozi di souvenir, soprattutto nella sua conturbante versione notturna, cui fa da sfondo la suggestiva torre gotica. Gi.Lap. 03 settembre 2007
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