Periodo intermedio della Civiltà egizia
Alla fine dell'Antico Egitto, circa nel 2200 a.C., il regno di Egitto aveva già conosciuto il suo periodo di massimo splendore. I confini del regno dei faraoni si era talmente esteso da rendere necessaria l'istituzione di nuove province per garantire il controllo del vasto territorio. Le nuove unità di governo furono affidate all'aristocrazia egiziana sotto il controllo diretto del faraone e della casta sacerdotale.
Dalle carestie alla crisi del potere centrale
Il sistema politico entrò in crisi a causa di un prolundato periodo di carestia. Le insufficienti inondazioni del Nilo provocarono il brusco calo del surplus agricolo, epidemie, disordini sociali e di conseguenza anche l'indebolimento del potere centrale del faraone. L'agricoltura degli antichi egizi si trovò impreparata ad affrontare l'improvvisa scarsità alimentare. Gran parte della manodopera era già impiegata nella costruzione delle grandi opere civili e non poteva essere trasferita in breve tempo alla coltivazione delle terre. Nell'antico Egitto le decisioni economiche erano fortemente accentrate nelle mani dei funzionari del regno e non esisteva proprietà privata. L'economia era basata esclusivamente sulla proprietà pubblica delle risorse. Gli agricoltori erano obbligati a consegnare l'intero raccolto al Palazzo Reale e prestare gratuitamente il proprio lavoro nella costruzione delle opere civili. I funzionari pubblici provvedevano a redistribuire le derrate agricole per il sostentamento alimentare della popolazione. Non esisteva salario. L'improvvisa carenza di prodotti agricoli frantumò le fondamenta della stessa società egiziana.
La rivolta delle province
I governatori delle province approfittarono della crisi politica per liberarsi dal controllo del potere centrale del faraone e dare vita a piccoli regni con natura personale e dispotica. La crisi economica e politica del regno perdurò fino al 2050 a.C. quando i principi di Tebe riuscirono a imporre il proprio dominio e unificare intorno a sé l'antico Egitto. La capitale venne spostata da Menfi a Tebe. Ebbe inizio il "periodo tebano" conosciuto anche come "Medio Regno".