Le scoperte geografiche del XV secolo

Le scoperte geografiche del XV e XVI secolo sono il prodotto della diffusione dell'Umanesimo in Europa. Gli uomini sono desiderosi di ampliare i propri orizzonti, non solo artistici e culturali ma anche geografici.

Oltre al desiderio di conoscenza, ciò che spinge l'uomo ad avventurarsi in territori sconosciuti è soprattutto il commercio e la ricerca del guadagno e della ricchezza.

L'esplorazione geografica e le principali scoperte

Le principali scoperte geografiche riguardano soprattutto i nuovi continenti, l'America e l'Oceania. Il fenomeno è però molto più ampio e contempla anche l'esplorazione di molte regioni sconosciute dell'Africa e dell'Asia.

A contribuire alle scoperte geografiche è anche il miglioramento delle tecniche nautiche. Grazie alla bussola, all'astrolabio e alle carte nautiche l'uomo riesce a spingersi più lontano, a colmare distanze fino a quel momento impossibili.

In questi anni la geografia e la cartografia ricevono uno slancio notevole. I confini del mondo conosciuto si ampliano rapidamente, facendo cadere molte paure e miti suggestivi del passato.

La ricerca di nuove rotte commerciali con l'oriente

Fino alla scoperta dell'America, i navigatori non vanno alla ricerca di nuove terre ma soltanto di nuove rotte commerciali con l'Oriente, da cui provengono molte merci ( seta, spezia, ecc. ) particolarmente pregiate in Europa.

La Scoperta dell'America ( 1492 )

Nel tentativo di trovare nuove rotte commerciali, alla fine del XV secolo il Portogallo e la Spagna cominciano a finanziare delle spedizioni di esplorazione dell'Oceano Atlantico, alla ricerca di una rotta commerciale occidentale verso il lontano Oriente.

Una di queste spedizioni viene affidata al navigatore genovese Cristoforo Colombo che nel 1492 oltrepassa l'Oceano Atlantico e approda sulle isole delle Bahamas nell'America Centrale, credendo di aver raggiunto l'Asia.

In realtà, Colombo scopre involontariamente un immenso continente fino a quel momento sconosciuto ai paesi europei che muta radicalmente le politiche e le priorità dell'esplorazione geografica.

Vengono finanziate anche altre missioni di esplorazione alla ricerca del passaggio a nord-ovest verso le Indie. Tra cui quella del veneziano Giovanni Caboto che raggiunge il Canada nel 1496.

Il primo a rendersi conto della scoperta del continente è il fiorentino Amerigo Vespucci nel 1502.

Cosa cambia dopo la scoperta del continente americano?

Dopo la scoperta involontaria del continente americano l'esplorazione assume obiettivi differenti. I commerci europei si spostano da oriente a occidente.

Da questo momento in poi, è soprattutto l'espansionismo territoriale e il desiderio di conquista di nuove terre e risorse naturali a spingere gli Stati europei a finanziare l'esplorazione geografica.

Il trattato di Tordesillas ( 1494 )

Nel 1494 la Spagna e il Portogallo firmano il trattato di Tordesillas in cui si spartiscono le nuove terre conosciute, fissando come confine il 46° meridiano.

Con l'accordo le due potenze europee cercano di evitare inutili e costose guerre tra i due paesi latini che avrebbero comportato soltanto l'indebolimento dei due paesi cattolici e favorito le altre potenze europee, fino a quel momento in ritardo nell'esplorazione geografica del continente americano.

La circumnavigazione dell'Africa ( 1498 )

E' degna di nota anche la prima circumnavigazione dell'Africa, compiuta da Vasco de Gama nel 1498. I paesi europei scoprono una nuova rotta commerciale verso l'Asia e l'Oriente, navigando lungo le coste dell'Africa.

La scoperta dell'America e la circumnavigazione dell'Africa modificano radicalmente tutte le vecchie vie commerciali terrestri tramite il Vicino Oriente.

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