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Lavoro nero

Il lavoro nero è l'impiego di lavoratori non denunciati agli uffici competenti e non risultanti dalle scritture e da altre documentazioni obbligatorie per legge. Il lavoro nero è anche conosciuto con il termine di lavoro irregolare. Prima dell'operatività del libro unico (ex. D.M. 9/7/2008) il lavoro nero era accertato dall'assenza del lavoratore nel libro matricola. Oggi l'accertamento del lavoro nero consiste nella mancata comunicazione obbligatoria di assunzione e nella mancata scritturazione del rapporto di lavoro nel libro unico di lavoro. Il datore di lavoro che commette il reato è sottoposto ad una maxisanzione amministrativa, alle eventuali sanzioni previste dal legislatore per le fattispecie particolari (es. lavoro minorile, lavoro ad extra-comunitari clandestini) e alla sanzione civile per l'evasione contributiva (L.388/2000). Per tutta la durata del rapporto di lavoro il datore di lavoro ha inoltre l'obbligo di provvedere alle denunce obbligatorie al fine di documentare l'esistenza del rapporto di lavoro agli enti previdenziali e assicurativi. Il termine lavoro nero è stato utilizzato nel D.L. 12/2002 convertito in L.73/2002 e nel D.L.223/2006.

Il 10% del PIL prodotto dal lavoro nero non è rilevato dal fisco e contribuisce a rafforzare l'evasione fiscale in Italia. Secondo lo studio realizzato dalla Uil sul lavoro nero in Italia, l'economia sommersa ha prodotto nel 2009 un fatturato di circa 145 miliardi di euro che incide sul Prodotto Interno Lordo (Pil) italiano per il 10,3%. Il dato è sostanzialmente uguale alle stesse rilevazioni compiute da Uil nel 2008, quando l'economia sommersa pesava sul Pil per il 10,9%.

Quasi quattro milioni di lavoratori occupati risultano essere irregolari (lavoro nero). Secondo l'indagine condotta dalla Uil nel 2009 il fenomeno del lavoro nero è distribuito in Italia nel seguente modo:

  • 13% dei lavoratori nel Nord
  • 15% dei lavoratori del Centro
  • 21% dei lavoratori del Sud

Evasione fiscale. Il lavoro nero aggrava sia il fenomeno dell'evasione fiscale, sia l'effettiva competitività tra le imprese. Il lavoratore irregolare è costretto a lavorare di più in condizioni di lavoro non tutelate. Lo stipendio di un lavoratore irregolare è in media più basso del -12,4% rispetto ad un lavoratore regolare. La differenza aumenta fino al -17% nel caso delle donne. Oltre al minore guadagno il lavoro nero espone il lavoratore allo sfruttamento in termini di ore di lavoro giornaliere e nel numero dei giorni di lavoro settimanali. Senza contare le drammatiche conseguenze in termini della minore sicurezza del luogo di lavoro che si traducono nell'elevato numero di morti bianche sul lavoro.

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note


  • Nel 2010 sono stati rilevati 18.541 lavoratori in nero nel corso dei controlli della Guardia di Finanza. l dato sul lavoro nero in Italia è stato pubblicato nel rapporto annuale della Guardia di Finanza. I 18.541 casi di lavoro nero, di cui 5508 lavoratori di origine extracomunitaria. hanno riguardato 7.822 datori di lavoro. Il numero dei casi di lavoro nero riscontrati nel 2010 ha fatto registrare una crescita del +12% rispetto al 2009. 31 / 01 / 2011

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