OKPEDIA LAVORO AUTONOMO

Differenza lavoro autonomo e subordinato

La differenza tra il lavoro autonomo e il lavoro subordinato è oggetto di indagine della giurisprudenza. È tradizione distinguere il lavoro autonomo dal lavoro subordinato sulla base del risultato finale dell'attività lavorativa del prestatore d'opera. Nel caso del lavoro autonomo è di fondamentale importanza il risultato finale (obbligazione di risultato), mentre nel caso del lavoro subordinato è importante l'impegno del lavoratore ad eseguire gli ordini del datore di lavoro (obbligazione di mezzi). Tuttavia questo criterio distintivo si presta a diverse critiche. Può infatti accadere di trovarsi dinnanzi ad una prestazione di lavoro autonomo non pienamente legata al raggiungimento di un risultato finale. Si pensi, ad esempio, al medico o all'avvocato che effettua una prestazione per conto del cliente nel rispetto di un modus operandi comunemente accettato dalla categoria professionale ma senza alcuna responsabilità sull'effettivo raggiungimento del risultato finale.

Tipo di lavoro

Un secondo criterio distintivo del lavoro autonomo e del lavoro subordinato consiste nell'analizzare la tipologia del lavoro sulla base dell'attività indicata nel contratto di lavoro. Tuttavia, anche questo secondo criterio distintivo è soggetto a critiche. In alcune circostanze una medesima attività lavorativa può essere svolta sia da lavoratori autonomi e sia da lavoratori subordinati. Si pensi, ad esempio, agli architetti e agli ingegneri che possono svolgere la medesima prestazione lavorativa sia come lavoratori autonomi nel proprio studio professionale e sia come dipendenti di una impresa.

Modalità di attuazione del lavoro

Un terzo criterio di distintivo del lavoro autonomo e subordinato consiste nell'analizzare la modalità attuative della prestazione lavorativa. La reale natura del rapporto di lavoro può essere verificata sulla base dell'esistenza o meno ella subordinazione "di fatto" indipendentemente da quanto scritto dalle parti nel contratto di lavoro (nomen iuris). Deve essere analizzato l'effettivo comportamento del lavoratore e del datore di lavoro/committente nel corso del rapporto di lavoro dopo la conclusione del contratto.

  • Subordinazione. Si ha la subordinazione quando il lavoratore è assoggettato alle direttive del datore di lavoro. Nel lavorato subordinato il datore di lavoro può disporre dei tempi, del luogo e delle modalità di prestazione del lavoro. Nel caso del lavoro autonomo, invece, il lavoratore organizza la propria attività con piena discrezionalità. Il lavoratore autonomo svolge il lavoro in modo autonomo (non subordinato) ed è responsabile nei confronti del committente per la realizzazione dell'opera che deve essere eseguita a regola d'arte e, salvo diversamente pattuito, il lavoro può essere affidato anche a collaboratori. Nel caso del lavoro subordinato, invece, il lavoro deve essere prestato personalmente dal lavoratore ed è subordinato alle richieste del datore di lavoro.
  • Corrispettivo. Nel caso del lavoro subordinato il corrispettivo economico è basato sul tempo di lavoro (retribuzione, stipendio, salario, ecc). Nel caso del lavoratore autonomo, invece, è basato sul risultato finale (cd onorario, compenso ecc.) indipendentemente dal tempo di lavoro impiegato.
  • Responsabilità. Il lavoratore subordinato è esonerato dai rischi attinenti all'attività lavorativa relativi alla realizzazione o meno dell'opera entro tempi determinati, mentre il lavoratore autonomo è pienamente responsabile per l'esecuzione o meno dell'opera.

Possono sorgere dei dubbi interpretativi quando il lavoratore autonomo svolge la propria prestazione lavorativa presso la sede del committente ed è quindi tenuto al rispetto dell'organizzazione del lavoro. In questi casi il giudice può fare riferimento agli indici della natura subordinata del lavoro prendendo in esame la collaborazione, la continuità della prestazione, l'osservanza di un orario di lavoro, il pagamento dei compensi a cadenza fissa, il coordinamento dell'attività lavorativa da parte del datore di lavoro, l'assenza dei requisiti minimi di imprenditorialità nel lavoratore autonomo. Tali indici presi a sé stanti non sono fattori determinanti della natura del rapporto lavoro, tuttavia se analizzati nell'insieme sono utili per costruire una visione più approfondita del rapporto di lavoro in esame.

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