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Storia della bandiera italiana

I colori della bandiera italiana fanno la loro comparsa nel 1796 per opera di Napoleone che li adotta come vessillo della Legione Lombarda della Repubblica Transpadana. Non si tratta però di una vera e propria bandiera nazionale. Soltanto l'anno dopo, nel 1797, il tricolore bianco, rosso e verde viene scelto come bandiera della nascente Repubblica Cispadana dopo l'occupazione francese dell'Emilia Romagna. Rispetto alla precedente bandiera napoleonica le bande colorate sono orizzontali con al centro una faretra con quattro frecce e la sigla R.C. (Repubblica Cispadana). La disposizione del tricolore cambia ancora una volta nel 1802, quando la Repubblica Cispadana prende il nome di Repubblica Italiana (di Napoleone). Le strisce sono sostituite da tre quadrati, rosso bianco e verde, disposti l'uno dentro l'altro. La disposizione dei colori nella bandiera viene ancora una volta modificata nel 1805 con la nascita del Regno Italico. Con il Congresso di Vienna del 1815 e la scomparsa di Napoleone dalla scena europea, anche il tricolore cade nell'oblio. Nel 1831 il tricolore torna a essere adottato nella versione a bande verticali dalla Giovane Italia di Giuseppe Mazzini. Salvo che per lievi modifiche alle tonalità dei colori è la bandiera italiana che ancora oggi utilizziamo. Fatta eccezione per la presenza dello stemma Savoia o della Repubblica Sociale al centro della banda bianca, la bandiera non cambia più il suo aspetto giungendo quasi immutata fino ai giorni nostri. Nel 1946 l'Italia repubblicana conferma la bandiera tricolore a strisce verticali eliminando ogni stemma centrale.

Azzurro e tricolore

Nel mondo sportivo gli italiani gridano "forza azzurri" per incitare la squadra o gli atleti italiani, a loro volta vestiti di azzurro. Perché? Cosa centra l'azzurro con il tricolore? Nelle guerre d'indipendenza dal 1848 al 1860, Carlo Alberto utilizza come bandiera proprio il tricolore napoleonico aggiungendoci al centro lo stemma dei Savoia, uno scudo crociato bianco e rosso circondato dal colore blu-azzurro. Nel Novecento l'azzurro diventa il colore dello sport italiano nel primo Novecento. L'uso del colore azzurro nello sport sopravvive alla stessa caduta della monarchia Savoia e a tutti gli sconvolgimenti storico-istituzionali del paese. Forse sono in pochi a saperlo, ma quando gridiamo "forza azzurri" per incitare la squadra di calcio ai Mondiali storicamente è un po' come gridare "forza Savoia".

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