Origine della letteratura italiana

La letteratura italiana si sviluppa nel XI e XII secolo in ritardo rispetto ad altri paesi latini. Nei secoli in cui fiorisce la letteratura francese in volgare, l'attività culturale italiana è indirizzata verso la retorica, il diritto e le scienze pratiche, i cui argomenti trovano migliore espressione nella lingua dotta (il latino). La creazione poetica e letteraria in lingua volgare si diffonde nel nostro paese soltanto nel XI secolo. Nel Duecento in Italia si contano tre filoni culturali e letterali.

  • La poesia religiosa in Umbria. La poesia religiosa in Umbria trova nella figura di San Francesco il suo massimo esponente.
  • La letteratura didascalica e moralistica nel Nord Italia (Lombardia e Veneto). Le letteratura didascalica e moralista, che si sviluppa nel Nord Italia, è invece fortemente legata alla vita comunale o alla vita signorile. Nei comuni prevale il senso pratico delle scritture. Nelle signorie si preferisce adottare una letteratura cavalleresca sul modello francese.
  • La scuola poetica siciliana. Nel Mezzogiorno l'attività culturale e scientifica raggiunge il proprio apice con la corte universale dell'imperatore Federico II e con la scuola poetica siciliana.

In questi diversi contesti, l'elemento di novità è rappresentato dai Comuni dove il pubblico degli artisti non è più limitato ai soli signori o alla corte, bensì si allarga alla borghesia commerciale emergente. La letteratura si slega dalle esigenze politiche del signore feudale e dalla morale religiosa. Gli artisti iniziano a godere di una maggiore libertà nell'esprimere e rappresentare la realtà quotidiana.

Il ritardo nei confronti della letteratura francese

La letteratura francese si diffonde prima di quella italiana. La Francia del X-XI secolo è uno Stato unitario, in cui il frazionamento linguistico (dialetti locali) è inferiore a quello italiano. L'Italia sconta, invece, alcuni handicap politici, sociali e culturali del tutto peculiari. L'Italia del X-XI secolo è fortemente frazionata e del tutto poco unitaria. Il settentrione vive una realtà feudale e comunale. L'Italia centrale si trova sotto l'indiscusso potere temporale della Chiesa. Il sud Italia, infine, si presenta come una società feudale accentrata e conservatrice. Queste caratteristiche politiche determinano un forte frazionamento linguistico in una molteplicità di dialetti e di tradizioni regionali. La mancanza di uno Stato unitario rende difficile l'affermarsi di una lingua nazionale.

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Grammatica italiana


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