Risorgimento e Romanticismo
Nell'Inghilterra del '600 la parola “romantic” viene adoperata, per lo più in senso dispregiativo, ad indicare gli elementi fantastici, falsi e assurdi presenti nei romanzi cavallereschi. Nel '700 il senso attribuito a “romantic” assume un'accezione maggiormente positiva, a designare ciò che diletta l'immaginazione e, verso fine '700, l'emozione soggettiva provata dall'individuo. A prevalere, comunque, nella letteratura di carattere romantico sono tendenze di carattere negativo come il dolore, l'inquietudine, l'infelicità individuale e universale, la delusione, il rifiuto della realtà e il desiderio della morte, il fascino del mistero e dell'orrore. Una prima fase del Romanticismo europeo la si può scorgere, difatti, nello Sturm und Drang, nel wertherismo, nell'ossianismo o ancora nella letteratura gotica del cosiddetto preromanticismo. L'artista in questa nuova fase non è più cortigiano o burocrate presso qualche signore, in quanto nell'800 è costretto a scendere dal piedistallo di privilegi fino ad allora attribuitigli e ad immergersi in una realtà nuova, profondamente mutata nelle sue strutture sociali ed economiche. La rivoluzione industriale e ancor più i moti risorgimentali pongono gli intellettuali nella scomoda condizione di dover guadagnarsi da vivere da soli, attraverso una occupazione. Il letterato si sente autorizzato così ad atteggiamenti di rivolta, anticonformisti, da vero bohemien e la stessa opera d'arte è declassata a merce, acquisisce un valore di mercato. Prevale l'evasione nel sogno e nelle tenebre, nell'allucinazione del mondo interno dell'io, in quanto il mondo esterno risulta essere nient'altro che una creazione e proiezione di esso. Il mondo interiore permette di cogliere la vera essenza del reale, attraverso un ritorno alla spiritualità e alla religiosità, ma anche con un ripiegamento verso l'esoterismo, la magia e l'alchimia. Il mondo dell'intelletto e della ragione laica è finito, cedendo il posto alla fuga e al sogno verso luoghi e tempi lontani. L'altrove esotico è sempre meglio dell'al di qua caotico o piatto nel suo perpetuo grigiore. L'infanzia dell'individuo viene assimilata a quella dell'umanità e si ricerca nelle tradizioni e nelle leggende mitiche e popolari. L'artista, vagheggiando l'innocenza di quel mondo primigenio oramai perduto, talvolta diventa una vittima improduttiva dell'esistere, desiderando la sua morte, il suicidio (Goethe). Talvolta diventa esule da una patria concepita anch'essa, in accezione risorgimentale, quale nazione con una propria identità culturale che trae la sua forza nelle origini del passato, ora rivalutato con coscienza critica. Il passato può diventare nell'epoca romantico-risorgimentale fonte di ispirazione per posizioni liberali o democratiche, e quindi progressive. Le stesse peculiarità della poetica romantica sono insofferenti a regole e modelli e diventano espressione di un soggettivismo libero e originale: spontaneismo, autenticismo e disarmonia la fanno da padroni, ove trionfa l'irregolarità, l'approssimazione, la vaghezza, talvolta l'ironia. In Italia queste tendenze scatenano la reazione dei cosiddetti classicisti, che ribadiscono la loro predilezione per la perfezione, l'armonia e l'immutabilità dei modelli classici. I romantici italiani, d'altra parte, si schierano per un'arte che si ispiri al vero e abbia uno scopo civile, avulsa sia dai formalismi classicisti sia dall'evasione del romanticismo europeo. In Italia si può davvero riscontrare un'identificazione tra romanticismo e risorgimento. Lo scrittore è prevalentemente di estrazione laica e borghese e comincia ad essere un professionista, sostenuto nelle sue idee dalle case editrici, ormai dedite all'imprenditoria privata e quindi di fatto indipendenti dal potere. La mercificazione del prodotto letterario, dunque, garantisce nel nostro paese una certa autonomia intellettuale. Si afferma il genere del romanzo storico (Manzoni) accanto alla poesia patriottica e dialettale. Il linguaggio letterario è vicino a quello popolare d'uso e la storia si attesta sullo sfondo di vicende umane, narrate attraverso l'uso di stratagemmi, procedimenti e intrecci fino allo scioglimento a sorpresa.