Medio regno di Egitto

Nel 2050 a.C. i principi di Tebe conquistarono il dominio sui territori dell'antico Egitto e li riunificarono sotto un'unica autorità centrale, ponendo fine ai disordini provocati dalla carestia. La capitale venne spostata da Menfi a Tebe come segno di supremazia della nuova dinastia di faraoni. Al nuovo ordine si sottomisero ben presto tutte le province ribellli e il paese conobbe un periodo di ripresa economica. L'esperienza della carestia e delle sue conseguenze convinse i funzionari del regno ad avviare i lavori di costruzione delle opere idrauliche per regolare il corso del Nilo. Dal punto di vista amministrativo venne applicata una radicale riforma delle strutture per risanare il bilancio statale e rendere meno rigido il controllo centrale sulle attività commerciali. Nel medio regno l'Egitto conobbe anche una rapida espansione del commercio interno, soltanto il commercio estero restò affidato esclusivamente al faraone. Sotto il regno di Sesostris I il regno annesse nuovamente a sé i territori della Nubia, dalle cui miniere era estratto l'oro necessario per acquistare i costosi beni di lusso importati dal vicino Oriente.

La nuova crisi del potere centrale dei faraoni

Un nuovo periodo di indebolimento del potere centrale causò nuovi disordini sociali e la ribellione delle province. Nel 1750 a.C. la popolazione semitica degli Hykos, fino a quel momento stanziata ai margini del regno d'Egitto, approfittò dell'instabilità interna per invadere il Basso Egitto. L'invasione degli Hykos devastò le principali città egiziane. Con questo evento si concluse il primo periodo tebano della storia egiziana e il Medio Regno d'Egitto.

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