La popolazione americana

Come abbiamo gią visto, al momento della scoperta dell'America da parte degli europei il continente americano era tutt'altro che disabitato. Circa due milioni di indiani vivevano nell'attuale territorio degli Stati Uniti alla fine del XV secolo. L'impatto con gli europei fu devastante e drammatico. Insieme ai soldati europei sbarcarono in America le malattie europee sconosciute ai nativi; le conseguente epidemie causarono il rapido declino della popolazione indigena. La divisione della nazione indiana in piccole tribł sempre in lotta fra loro, favorģ l'espansionismo europeo senza grandi problemi. Per almeno due secoli le nazioni europee combatterono sul territorio americano contro altri eserciti europei, trovando nelle tribł indiane dei validi e utili alleati.

La popolazione europea in America fu inizialmente composta da esuli, delinquenti e cittadini europei indesiderati in patria. L'emigrazione nelle colonie fu in molti casi una pena alternativa alle patrie galere. In molti casi gli emigrati fuggivano dalla fame (es. Irlanda), dalle persecuzioni religiose (mennoniti, moravi, amish) o dai regimi oppressivi dei feudatari. Con la crescita delle prospettive economiche delle colonie si imbarcarono per l'America anche contadini, artigiani e operai.

Nel 1600 soltanto poche migliaia di europei abitavano i territori americani. La popolazione bianca era composta da inglesi, francesi, tedeschi, olandesi, scandinavi, irlandesi e scozzesi. Le cittą americane non erano la meta degli emigranti europei, i quali una volta giunti nei porti americani si mettevano alla ricerca di terre libere di frontiera. Nove americani su dieci vivevano in fattorie autogestite. Accanto ai contadini si svilupparono le prime attivitą artigianali. Nei centri agricoli e in prossimitą dei torrenti sorsero le prime segherie, i fabbri e i mulini. Questa continua spinta verso ovest fu la principale causa dei prolungati conflitti con le tribł indiane.

Gli indiani furono relegati a vivere in riserve, sempre pił piccole e prive degli elementi naturali di caccia e pesca da cui queste popolazioni traevano sostenamento. Povertą, alcolismo e disperazione causarono la definitiva scomparsa della nazione indiana.

I primi afroamericani arrivarono sul continente nel 1619. Inizialmente la loro condizione era simile alla servitł e i loro status non erano diversi da quelli di un servo europeo. Con lo sviluppo delle piantaggioni e l'esigenza di poter contare sulla manodopera a basso costo, lo status dei 'neri' fu declassato da servo a schiavo. Agli inizi del '800 il numero degli schiavi neri crebbe fino a un milione, circa un quinto della popolazione non nativa. Al contrario, la popolazione indigena era passata da due milioni di abitanti a circa 500mila. Agli inizi del novecento si sarebbe ulteriormente dimezzata.

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