Il Principe di Machiavelli
Il Principe è l'opera più conosciuta di Niccolò Machiavelli: è un trattato di dottrina politica in 26 capitoli in cui l'autore riflette sui quindici anni della sua vita trascorsa al servizio dello Stato. In una prima parte di trattato, Machiavelli analizza vari tipi di principato (ereditari, nuovi e misti). Per quanto riguarda i personaggi analizzati, il modello principale di uomo prudente e virtuoso è riscontrato nel Duca Valentino, Cesare Borgia. Nella seconda parte, l'autore afferma che l'attività politica deve ricercare ciò che utile per l'insieme dello Stato. Infine, la fortuna, per Machiavelli, è la sintesi instabili di imprevedibili forze storiche che un principe dovrebbe dominare e contrastare con audacia non sconsiderata. Il trattato è composto da Niccolò Machiavelli nel 1513 quando si trova confinato dalla casata dei Medici all'Albergaccio a Sant'Andrea in Percussina accusato di aver partecipato alla congiura antimedicea di Pier Paolo Boscoli. Nicolò Machiavelli dedica l'opera a Lorenzo II de' Medici per riavvicinarsi alla corte e agli incarichi di governo presso la famiglia fiorentina. L'opera è però pubblicata postuma, nel 1532, ed è considerata la principale di Machiavelli. Nei secoli successivi il trattato conquista un posto d'onore nei manuali di dottrina politica al punto da creare la scuola machiavellica o machiavellismo.
Sintesi de "Il Principe" di Machiavelli
Al centro del pensiero machiavellico è la massima del fine che giustifica i mezzi. Per conservare il potere e potenziare lo Stato il "Principe" è giustificato a compiere qualsiasi azione anche quelle in aperto contrasto con le leggi della morale. E' tuttavia errato pensare ad un elogio della massima "il fine giustifica i mezzi" in quanto Machiavelli giustifica questa condotta soltanto in nome della salvezza dello Stato per sottolineare la necessità che il principe (ossia chi ha la responsabilità di governo) debba anteporre l'interesse dello Stato alle sue stesse convinzioni etiche personale. Il principe è il primo servitore dello Stato e non il suo padrone. Pur essendosi formato presso la scuola repubblicana, Machiavelli descrive nella sua opera un principato assoluto. Questa caratteristica è talvolta interpretata come un atto di opportunismo dell'autore per rientrare al suo incarico di governo presso i Medici e talvolta come un atto di criticaalle nefandezze delle tirannidi. Nel trattato Machiavelli descrive le qualità che un principe deve possedere: prudenza, saggezza, capacità di simulare e dissimulare, capacità di usare la forza per mantenere la stabilità e il potere, arte della guerra, virtù, avere la forza di un leone, la furbizia di una volpe e la ragione degli uomini. Il principe ideale deve saper creare e mantenere il potere per la stabilità dello stato.