Googlebombing
Il Googlebombing è la tecnica utilizzata per
servirsi dei risultati del motore di ricerca Google allo scopo di veicolare un
messaggio. Il Googlebombing si basa su una caratteristica del motore di
ricerca, il Page Rank, in base alla quale viene attribuita dal motore di ricerca Google l'importanza di una
qualsiasi pagina sul web. Tanto più quest'ultima riceve link da altri siti web,
tanto più importante diventa la pagina stessa, conquistando i primi posti sui
risultati del motore di ricerca. Il Googlebombing trasforma
pertanto il media in messaggio. Il fenomeno del Googlebombing divenne famoso nel 2003 quanto
molti blog americani inserirono un testo «miserable failure» (miserabile
fallimento) con link attivo verso la pagina web della biografia di George W.
Bush. Poche settimane dopo l'algoritmo di Google aveva associato meccanicamente la frase citata alla
pagina web del presidente, visualizzandola ai primi posti delle ricerche di
«miserable failure». Un caso analogo accadde in Italia ai danni del governo
Berlusconi e di altri ministri. Le
motivazioni principali che spingono gli autori delle «bombe» sono il
divertimento e l'ironia. Col passare del tempo si sono però aggiunte anche la
brama di notorietà professionale e le ragioni politiche. Non sono mancati Googlebombing con finalità
umanitarie, ad esempio dal 2005 ricercando su Google la parola "regali" viene
visualizzato al primo posto dei risultati il sito web dell'Unicef. L'iniziativa è partita
dagli utenti del forum di html.it e molti webmaster hanno aderito con
entusiasmo al progetto, dando vita al primo Googlebombing sociale italiano. La posizione
ufficiale di Google in merito al Googlebombing è sempre stata di cautela. Il Googlebombing deve considerarsi come un
effetto collaterale dell'algoritmo e non danneggia la qualità del servizio in
generale. L'ordine dei risultati, infatti, è sempre influenzato dai termini, dal
numero di link e dal PageRank, senza alcun intervento umano. Fino al 2007 il motore di ricerca è sempre intervenuto
a rimuovere manualmente i casi di Googlebombing più eclatanti e
diffamatori. Dall'inizio del 2007 Google ha implementato nel suo crawler una
patch (in gergo informatico “pezza”) per cercare di contenere gli effetti del Googlebombing. https://www.okpedia.it/temp/googlebombing