Barcellona: la Manzana de la Discordia

Barcellona, capitale catalana affacciata alla modernità europea più di qualsiasi altra città spagnola, riserva al turista più esigente un viaggio nell’esuberanza surrealista dell’architettura moderna. Si può rimanere affascinati, quasi stregati, dallo stile eccentrico di case, giardini e strutture architettoniche della cosiddetta “Manzana de la Discordia”, sita nel “Paseo de Gracia”. Il nome “Manzana de la Discordia” si deve all’assembramento di edifici e strutture architettoniche in stile modernista catalano del XIX e del principio del XX secolo. Manzana equivale in spagnolo sia a mela che ad isolato e prelude alla discordanza suscitata dagli stili innovativi di architetti del calibro di Antonio Gaudì, che il visitatore potrà ammirare nel Paseo de Gracia. L’impressione immediata che se ne trae è simile a quella che si prova di fronte all’alone surreale e magico di un quadro di Salvador Dalì. Al numero 43 si erge la Casa Batllò, dal nome della famiglia che commissionò l’opera, i cui balconi riservano un effetto curvatura che Gaudì trasse nientemeno che dalle forma delle ossa umane. I mosaici della facciata furono realizzati con ceramiche colorate, mentre il tetto è ricoperto da scaglie e assume le sembianze di un drago privo di testa. La dissonante “discordia” con gli edifici limitrofi è sin troppo evidente e l’effetto sorpresa sul visitatore è assicurato. Al confine con la Calle de Provenza troviamo la pregiata “Casa Milà, la cosiddetta “Pedrera”, curvilinea nelle forme e nei volumi per evocare, come spiegava lo stesso Gaudì, le montagne che circondano Barcellona, o anche – fu detto – l’ondeggiare del mare. I balconi con ringhiere in ferro riproducono decorazioni arboree, in sintonia con l’ispirazione naturalistica propria dell’estro artistico gaudiniano, mentre sul soffitto 270 archi in mattone ospitano una mostra del genio catalano. La Pedrera è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 1984. Proseguendo per la Calle della Provenza ci si imbatte nel tempio dei templi gaudiniani, la “Sagrada Familia” (Sacra Famiglia), un colossale monumento simbolico di cui Gaudì assunse la direzione dei lavori nel 1891. Le quattro torri gotico-curvilinee rappresentano i quattro evangelisti, mentre l’originale facciata riproduce l’allegoria del Natale. Antonio Gaudì, dopo la sua morte accidentale sotto un tram, fu inumato proprio nella cripta di quella che sarebbe dovuta essere la Cattedrale di Barcellona, la sua opera più grandiosa e visitata della Catalogna. La facciata ovest della Sagrada Familia fu dedicata alla Passione, mentre quella sud alla Gloria o Resurrezione di Cristo, con immagini rievocanti il cammino di sofferenza ed espiazione che l’uomo deve compiere per poter approdare alla salvezza e all’estasi spirituale. L’interno di questo maestoso tempio allegorico doveva rappresentare per Gaudì un bosco naturale e le colonne, simboleggianti i dodici apostoli, che lo sorreggono si rifanno infatti alla forma dei tronchi d’albero e dei rami. Il Tempio gaudiniano è tuttora in via di completamento secondo il progetto dell’artista catalano, opera incompiuta ma emblematica del genio architettonico modernista spagnolo. Gi. Lap. 17 agosto 2007
https://www.okpedia.it/temp/barcellona-la-manzana-de-la-discordia-


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