OKPEDIA TURISMO SOSTENIBILE

Turismo predatorio

Il turismo predatorio consiste nello sfruttamento eccessvo delle risorse ambientali e culturali di una località che porta alla distruzione del patrimonio turistico del luogo nel medio-lungo periodo. L'attività turistica in loco può contribuire al rilancio economico di una vasta zona ma, se gestita male, può anche dare luogo a forme di turismo predatorio poco rispettose del patrimonio locale. Le risorse naturali e culturali di un luogo sono risorse rinnovabili. Il business del turismo di massa predatorio realizza sul posto strutture ricettive superiori al potenziale massimo di accoglienza locale (cd carrying capacity) danneggiando gli interessi stessi dei residenti. Le risorse ambientali sono espropriate e vietate per le attività locali al solo scopo di riservare l'accesso ai turisti stranieri. Dopo secoli di storia le popolazioni native non possono più praticare la caccia, la pesca o la raccolta della legna perché la zona è stata recintata e resa accessibile ai soli turisti paganti. La massificazione del turismo predatorio crea isole turistiche in cui sono ricostruiti gli standard qualitativi per appagare le abitudini dei turisti (es. shopping center) e per garantire un'accoglienza all'occidentale del tutto aliena alla cultura del luogo. L'introduzione degli standard qualitativi occidentali aumenta indirettamente anche il costo della vita locale andando a peggiorare la povertà assoluta e relativa degli abitanti. Le minori risorse naturali a disposizione spingono i nativi ad abbandonare le vecchie attività lavorative per mettersi al servizio dell'industria turistica ottenendo in cambio lavori umili e precari. Soltanto una minima parte dei ricavi turistici resta nel luogo sotto forma di reddito. L'impatto sulla cultura del luogo. Le tradizioni locali sono trasformate in strumenti di intrattenimento per spettacoli esotici e folkloristici perdendo l'autenticità del legame con la propria storia e cultura popolare. La cementificazione del paradiso turistico lo rende simile alle città occidentali, aumenta il valore patrimoniale dei terreni spingendo i ceti poveri all'emigrazione verso le aree sub-urbane più a buon mercato ma anche più degradate. Vengono così a crearsi quartieri poveri, o ghetti, dove trovano facile diffusione la droga, la criminalità, la prostituzione e la violenza. Se da un lato tutto questo può sembrare un inevitabile prezzo da pagare in nome dello sviluppo, dall'altro occorre anche pensare che questa forma di sviluppo non è durevole nel tempo. Con l'urbanizzazione e le strutture ricettive stile occidentale arriva di conseguenza anche l'inquinamento e la produzione di rifiuti su scala, oltre la capacità naturale di riassorbimento dell'ambiente. Lo scempio sociale e ambientale arriverà ad un punto tale da far sconsigliare la meta turistica per ragioni di sicurezza o semplicemente per l'aver perduto ogni caratteristica dell'originario paradiso naturale.

TURISMO PREDATORIO

I turisti eviteranno di recarsi in vacanza nel luogo facendo calare i prezzi e le holding turistiche non faranno altro che disinvestire dal luogo ormai degradato per investire altrove, verso nuove mete turistiche incontaminate da sfruttare, lasciando sul posto il degrado ambientale e sociale ed un'economia in crisi poiché completamente dipendente dal turismo. Questo effetto boomerang è l'epilogo del turismo predatorio. Il patrimonio ambientale da cui dipendeva lo sviluppo e il reddito dei nativi è irrimediabilmente perso per sempre.

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