Tiberio
Tiberio Claudio Nerone nasce nel 42 a.C. da genitori nobili, il console Tiberio Claudio Nerone (padre) e Livia Drusilla. Dallo loro unione nasce anche un secondo figlio Claudio Nerone Druso ("Druso il vecchio"). Alla morte del padre, nel 33 a.C., Tiberio diventa il giovane capostipite della famiglia Claudia a soli 9 anni. Tiberio è una persona dal carattere riservato, freddo ed introverso, il cui interesse per la cultura è preponderante su tutto il resto. Dopo la morte del marito, la madre Livia Drusilla convola a seconde nozze con Ottaviano, futuro imperatore Augusto, a cui rimane al fianco per l'intera vita. Nonostante l'unione duratura dal matrimonio di Ottaviano e Livia non nascono figli. L'assenza di un erede permette a Livia di favorire i suoi due figli Tiberio e Druso nella successione al trono imperiale.
Ascesa di Tiberio. Durante il principato di Augusto il giovane Tiberio è al comando della campagna militare contro i germani, svolgendo il proprio incarico con discreto successo. L'ascesa al trono è densa di rinunce per Tiberio. Sposato con Vispania Agrippina (figlia del comandante in capo Agrippa) è costretto a divorziare per poter convolare a nozze con l'unica figlia di Augusto, Giulia. In questo modo Tiberio può ambire alla successione ed eliminare qualsiasi ostacolo da parte del senato di Roma. Il ricordo della prima moglie accompagna però Tiberio per tutta la vita e il secondo matrimonio con Giulia, frutto della ragione di Stato e della convenienza personale, è tristemente infelice. Pur partecipando alle diverse campagne in Oriente, in Pannonia ed in Germania, Tiberio non dimostra mai un'eccezionale abilità militare e non si distingue come condottiero. Forse per questa sua carente disciplina militare non gode della simpatia di Augusto. L'imperatore mostra invece una grande predilezione per i figli del suo fedele comandante in capo Agrippa, Gaio e Lucio Cesare. Per fuggire dalle questioni dinastiche Tiberio si auto-esilia nell'isola di Rodi nel 6 a.C. dove si può dedicare agli studi filosofici e alle sue letture. Malgrado la sua lontananza da Roma la madre Livia continua comunque a favorirlo nella successione. E' nota l'avversione di Livia per i figli di Agrippa, in particolare per la figlia Agrippina Maggiore (moglie del nipote di Livia, Germanico). La morte prematura degli eredi di Agrippa costringe nel 5 d.C. Augusto a richiamare Tiberio dal suo esilio volontario per adottarlo come figlio e per raccomandarlo al senato come principe successore. Alla morte di Augusto (14 d.C.) il senato romano ratifica la sua successione. Tiberio diventa il secondo imperatore della storia di Roma. Nonostante la sua età avanzata, 56 anni, il suo impero durerà ben 23 anni..
Un imperatore poco amato
Un eredità imperiale scomoda per Tiberio. Le istituzioni create da Augusto si reggono sulla sua personale figura di uomo forte e rispettato. Tiberio non riesce ad instaurare un buon rapporto con i senatori. Al contrario, viene da questi spesso accusato di alto tradimento. Mentre Augusto riusciva a beneficiare di forti legami di amicizia e fedeli uomini al suo fianco, Tiberio si trova spesso isolato contro tutti. Tiberio si limita a gestire le istituzioni create da Augusto senza apporvi alcuna innovazione. E' quindi un uomo solo, poco amato e spesso ingannato dai suoi stessi uomini di fiducia. Durante i suoi 23 anni di regno non sono combattute guerre dispendiose e non sono costruiti edifici importanti.
La popolarità di Germanico. Inviso dai senatori e al centro di una campagna diffamatoria, Tiberio sente anche il peso del crescente successo di Germanico, figlio di Druso il Vecchio (fratello di Tiberio). Germanico conquista il favore del popolo di Roma e dei senatori grazie alla vittoriosa campagna militare contro i Germani. Preoccupato dal successo di Germanico, Tiberio lo allontana da Roma assegnandogli incarichi militari nei territori orientali dell'impero. Un tentativo finalizzato anche a favorire nella successione Druso Giulio Cesare ("Druso il giovane"), figlio avuto da Tiberio nel suo primo matrimonio.
La morte del figlio di Tiberio. Il desiderio di Tiberio si interrompe bruscamente con la morte prematura di entrambi i successori al trono imperiale. Nel 17 d.C. Germanico contrae ad Antiochia una malattia mortale (forse avvelenato) mentre nel 19 d.C. "Druso il giovane" viene ucciso in un complotto del prefetto Seiano. La morte del figlio trasforma Tiberio in un uomo spietato e crudele. E' lo stesso prefetto Seiano ad alimentare sospetti di complotto in Tiberio costringendolo a condannare a morte i suoi stessi parenti. La famiglia del nipote Germanico è quasi completamente sterminata dall'ira di Tiberio. Lo stesso Seiano resta vittima dei suoi complotti, viene a sua volta accusato di cospirazione ed eliminato da Tiberio.
L'esilio a Capri dell'imperatore Tiberio. Al termine della sua vita, Tiberio, ormai vecchio e stanco non può fare altro che nominare come successore il figlio di Germanico (figlio del fratello di Tiberio), Caligola. La morte di sua madre Livia nel 29 d.C. coincide con la scelta di Tiberio di abbandonare Roma per rifuggiarsi nella residenza imperiale di Capri dove rimane fino alla morte. Il suo esilio volontario a Capri conferma la difficoltà di Tiberio a convivere nei delicati equilibri politici e militari delle istituzioni volute dal precedente imperatore Augusto. La decisione di abbandonare Roma è anche dettata dall'esigenza di proteggere se stesso dalla vendetta delle famiglie vittime della sua lista di proscrizione. La prolungata assenza di Tiberio da Roma si trasforma in un ulteriore motivo di critica da parte del Senato e di malcontento popolare. In conclusione, il regno è impolare e passivo. La morte di Tiberio
Morte di Tiberio. Tiberio muore nel 37 d.C. all'età di 79 anni. Gli ultimi anni della sua vita dipingono Tiberio come un uomo ormai iracondo, duro e gretto. Pochi piangono la sua morte. Saranno tuttavia in molti a rimpiangerlo dopo aver conosciuto il regime di terrore istaurato in pochi anni dal suo successore, l'imperatore Caligola.
