OKPEDIA GRECIA

Seconda guerra del Peloponneso

Nel 446 a.C.Sparta e Atene hanno siglato un patto di pace trentennale che pone fine alla prima guerra del Peloponneso. Il patto di pace è però destinato a non essere rispettato a lungo. L'espansionismo ateniese e la politica imperialista di Pericle entra di nuovo in conflitto con gli interessi e l'egemonia di Sparta sul Peloponneso. Nel 431 a.C. le tensioni scoppiate tra Atene, Megara e Corinto (queste ultime due alleate di Sparta) per le ingerenze della città ateniese sulle colonie, costringono la polis lacedemone a dichiarare guerra ad Atene. Secondo molti storici Sparta avrebbe voluto evitare di scendere nuovamente in una costosa guerra, tentando di dissuadere Atene dal continuare nella politica di provocazione. Tuttavia, in Atene lo stratega Pericle si dimostra favorevole al ritorno alle armi, andando anche contro all'opinione pubblica ateniese che si schiera dalla parte della pace. Lo stesso Pericle vieta ai megaresi l'accesso ai porti di Atene e delle poleis della lega delica, costringendo la madre patria Megara a chiedere l'aiuto di Sparta. Lo scontro tra le due poleis si trasforma in un conflitto tra la lega delio-attica (Atene) e la lega peloponnesiaca (Sparta). Sparta possiede un forte esercito terrestre mentre Atene dispone dell'indiscusso predominio sui mari grazie alla flotta greca. L'invasione via terra dei peloponnesiaci costringe gli ateniesi ad abbandonare le loro case per rifugiarsi dentro le Lunghe mure della città fortificata di Atene. La reazione ateniese all'invasione dei peloponnesiaci non è diretta. L'invasione ha lasciato sguarnite gran parte delle coste del Peloponneso ed Atene ne approfitta per colpire il nemico dal mare con le rapide incursioni della sua flotta. Tuttavia, l'ammasso di persone nella città fortificata peggiora le condizioni di igiene pubblica facendo scoppiare nel 430 a.C. ad Atene una epidemia di peste in cui trova la morte anche lo stratega Pericle. La morte di Pericle spacca letteralmente in due lo scenario politico della città di Atene e delle colonie. Da una parte i democratici-filoateniesi guidati da Cleone chiedono il proseguimento della guerra per tutelare gli interessi del ceto commerciale emergente, dall'altra parte gli oligarchici-filospartani del partito aristocratico-conservatore capeggiato da Nicia chiedono di sospendere la guerra e firmare un trattato di pace con Sparta. La contrapposizione sfocia in una guerra civile sedata con il sangue dalle forze politiche favorevoli alla guerra guidate dal demogogo Cleone. La guerra procede con esiti incerti. Nel 425 a.C. Atene registra diversi successi militari mentre Sparta conquista la penisola calcidica con un esercito di opliti sotto la guida di Brasida. Un evento cruciale della guerra accade nel 422 a.C. nella battaglia di Anfipoli, dove perdono la vita l'ateniese Cleone e lo spartano Brasida. I due capi degli eserciti sono anche i principali sostenitori della guerra. Del fatto ne approfitta il partito conservatore guidato dall'ateniese Nicia per iniziare una trattativa di pace con Sparta. L'accordo di pace viene firmato dalle due poleis nel 421 a.C. (detta Pace di Nicia) lasciando però scontente la fazione politica espansionista ateniese che già lavora con Alcibiade (nipote di Pericle) al ritorno della belligeranza.

https://www.okpedia.it/seconda-guerra-del-peloponneso


Segnala un errore o invia un suggerimento per migliorare la pagina


Grecia

Regioni e territori della Grecia

Clima


FacebookTwitterLinkedinLinkedin