Scambio

Lo scambio è la cessione di un bene o di un servizio in cambio di moneta. In origine lo scambio viene praticato dagli uomini mediante il baratto, lo scambio ha luogo tramite lo scambio fisico delle merci con altre merci. Per semplificare le operazioni di scambio viene definita una unità di misura del valore delle marci rappresentato dalla moneta. Lo scambio si verifica soltanto se le utilità marginali comparate dei due beni sono differenti. Ciascun individuo deve ricevere dallo scambio un bene con utilità marginale superiore a quella del bene che cede. Se non ci fosse questa differenza nessun individuo otterrebbe un vantaggio dallo scambio. Quando due beni hanno utilità marginale uguale, i soggetti non ottengono alcun vantaggio personale dallo scambio e, pertanto, lo scambio non si verifica. Lo scambio diventa addirittura svantaggioso se l'utilità marginale del bene ricevuto è inferiore a quella del bene ceduto. Ad esempio, una persone (A) dispone di 5 unità del bene x1 e di 1 unità del bene x2. Una persona (B) dispone, invece, di 1 unità del bene x1 e di 5 unità del bene x2.

SCAMBIO

Nella dotazione del soggetto A il bene x2 è quello scarso. Il soggetto A decide, quindi, di cedere un'unità del bene x1 per ottenere un'unità aggiuntiva del bene x2. L'utilità marginale ottenuta dall'unità aggiuntiva (+ΔU2) è superiore all'utilità marginale perduta ( -ΔU1 ) a causa della cessione dell'utilità del bene x1. In conclusione, la persona ottiene un vantaggio dallo scambio. Le seguenti funzioni di utilità del soggetto A dimostrano il vantaggio che ottiene dallo scambio.

UTILITA MARGINALE DELLO SCAMBIO

Lo scambio ha luogo soltanto se anche l'altra persona (B) ottiene un vantaggio. Il soggetto B dispone una grande quantità del bene x2 ma poche quantità del bene x1. È la situazione inversa rispetto al soggetto A. Cedendo un'unità del bene x1 alla persona A, il soggetto B può ottenere un'unità aggiuntiva del bene x2. In questo modo anche la persona B ottiene un vantaggio dallo scambio, poiché l'utilità marginale (+ΔU1) dell'unità aggiuntiva del bene x1 è superiore all'utilità marginale perduta (.-ΔU2) a causa della cessione di un'unità del bene x2. In conclusione, lo scambio è reciprocamente utile per entrambi gli scambisti. Le seguenti funzioni di utilità del soggetto B dimostrano il vantaggio che ottiene dallo scambio.

UTILITA MARGINALE SCAMBIO ( PERSONA B )

Origine degli scambi. Nella preistoria ogni individuo produce tutto ciò che gli necessita e lo consuma ( autoconsumo ). Con la nascita delle prime società stanziali l'uomo apprende i vantaggi della divisione del lavoro, i membri della collettività si specializzano a compiere lavori specifici e iniziano a scambiarsi il prodotto del loro lavoro. Ogni uomo produce ciò che sa fare meglio e ne scambia una parte per ottenere tutti gli altri beni che non produce e di cui necessita. Lo scambio nasce, pertanto, con la divisione del lavoro. Inizialmente lo scambio consiste in un baratto, ossia in uno scambio tra merci. Con la nascita della moneta gli scambi sono effettuati in compravendita tra la moneta e la merce. Gli scambi sono originati dalla necessità delle persone di soddisfare i propri bisogni in condizioni di scarsità delle risorse. In tale circostanza ogni persona deve necessariamente effettuare uno scambio con altre persone per ottenere le risorse di cui necessita, cedendo in cambio quelle che possiede in sovrappiù. Ad esempio, un produttore agricolo scambia il sovrappiù del proprio raccolto ( produzione - autoconsumo ) per acquistare dei vestiti. Nello stesso tempo l'artigiano ha necessità di scambiare i propri prodotti ( vestiti ) per poter acquistare i prodotti agricoli e i beni alimentari. Lo scambio consente di soddisfare i bisogni di entrambe le parti. Per questa ragione gli economisti considerano la crescita degli scambi equivalente ad una crescita del benessere generale delle persone. Al contrario, l'isolamento dagli scambi con l'esterno limita notevolmente le possibilità delle persone disoddisfare le proprie esigenze personali. Basti pensare, ad esempio, ai vestiti, agli alimenti e alle abitazioni. In condizioni di isolamento (assenza scambi) sarebbe molto difficile per una singola persona produrre tutti i beni di cui necessita. Lo scambio spinge le persone alla specializzazione produttiva al fine di produrre una maggiore qualità e quantità di prodotti specifici e quindi ottenere nelle compravendite un maggiore valore di scambio.

Mercato. Gli scambi hanno luogo nel mercato dove, in base alla domanda e all'offerta, sono definiti i prezzi dei beni economici. Ogni mercato è caratterizzato dall'incontro dei compratori (domanda) e dei venditori (offerta). Le trattative di mercato determinano il prezzo e la quantità di vendita di ogni merce o servizio. Il risultato varia a seconda della tipologia della forma di mercato (concorrenziale, oligopolistico, monopolistico, ecc.). La dinamica degli scambi di mercato è studiata nelle scienze economico-sociali e, in particolar modo, nell'economia politica.

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faq

  1. Cos'è lo scambio in economia? In economia lo scambio consiste nella possibilità degli uomini di cedere i beni economici in eccesso in loro dotazione per ottenere in cambio quelli di cui necessitano per soddisfare i bisogni. Ad esempio, un panettiere ha una elevata quantità di pane in dotazione che scambia con il prossimo per poter acquistare altri beni come, ad esempio, dei vestiti, del vino, ecc. Lo scambio consente a tutte le persone coinvolte di aumentare il proprio benessere. Lo scambio è determinato dalla scarsità delle risorse. Uno dei principali effetti dello scambio economico è la tendenza delle persone verso la specializzazione della produzione. Lo scambio ha luogo sul mercato. Può avvenire tramite il baratto delle merci o la vendita delle merci dietro il pagamento di un prezzo in moneta.

Economia politica

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