Regno degli ostrogoti
Il regno degli ostrogoti viene fondato in Italia nel 493 dal re ostrogoto Teodorico. Gli ostrogoti invadono l'Italia nel 489 su richiesta dell'imperatore di oriente Zenone per deporre Odoacre, il primo re barbaro dell'Italia che nel 476 ha deposto l'ultimo imperatore romano Romolo Augustolo e riconsegnato le insegne imperiali di Roma a Costantinopoli. Preoccupato dalle mire espansionistiche di Odoacre, l'imperatore Zenone affida al re degli ostrogoti Teodorico il compito di invadere l'Italia. Nel 489 gli ostrogoti invadono l'Italia e, dopo tre anni, sconfiggono Odoacre che viene catturato e ucciso. Con la conquista della penisola italiana da parte di Teodorico ha inizio nel 493 il regno degli ostrogoti in Italia che viene immediatamente riconosciuto dall'imperatore d'oriente Zenone, in quanto Teodorico è considerato soltanto un amministratore degli interessi dei romani bizantini in Italia. Ad esempio, Teodorico può emanare leggi valide soltanto nei confronti degli ostrogoti, mentre per i romani in Italia può soltanto emanare delle ordinanze in rappresentanza dell'imperatore romano di oriente. Il re ostrogoto è considerato il secondo re barbaro dell'Italia dopo la caduta dell'impero romano di occidente. Il governo di Teodorico è inizialmente pacifico e rispettoso delle differenze culturali e religiose tra romani e barbari.
Rapporti tra ostrogoti e la Chiesa romana
Pur essendo ariani gli ostrogoti sono considerati alleati di Costantinopoli in quanto i rapporti tra l'impero romano di oriente e la Chiesa romana sono incrinati dal dibattito sulla controversia monofisita. Col passare degli anni la controversia teologica viene risolta e gli esponenti della Chiesa romana manifestano una crescente opposizione nei confronti del governo gotico in Italia. Il peggioramento dei rapporti tra il re ostrogoto Teodorico e la Chiesa degenera quando Teodorico ordina l'uccisione di diversi esponenti cattolici dell'aristocrazia romana. Nel 423-426 si registrano anche diverse angherie e prepotenze degli ostrogoti nei confronti della popolazione romana e dei proprietari terrieri romani, molti dei quali preferiscono migrare nell'impero bizantino.
Guerra greco-gotica
La morte di Teodorico nel 526 apre un periodo di crisi per la successione al trono. Il trono passa inizialmente al giovane nipote Alarico ma il potere è sostanzialmente nelle mani della madre Amasunta, figlia di Teodorico. Non sopportando la reggenza di una donna e la sua politica filo-romana, la nobiltà gota uccide Alarico. Per mantenere il potere Amasunta sposa Teodato ma, successivamente, viene da questi relegata nell'isola del lago di Bolsena e uccisa nel 535. L'assassinio di Amasunta è un pretesto per i romani bizantini per dichiarare guerra agli ostrogoti in Italia. L'imperatore bizantino Giustiniano affida la riconquista dell'Italia al generale Belisario. La guerra greco-gotica viene combattuta interamente sul territorio italiano per quasi venti anni e si conclude nel 553 con la definitiva sconfitta degli ostrogoti e la fine del regno ostrogoto in Italia. L'intera penisola italiana viene conquistata e torna sotto il diretto controllo dei romani bizantini.
- Politica espansionistica di Odoacre. Inizialmente il regno di Odoacre in Italia viene riconosciuto dall'imperatore d'oriente Zenone, in quanto Odoacre si pone al servizio dell'impero di oriente. Nei primi dieci anni il re Odoacre governa l'Italia pacificamente, riuscendo a far convivere la fede ariana dei barbari con quella cattolica dei romani. I rapporti tra Odoacre e Zenone mutano radicalmente quando nel 480 Odoacre manifesta le proprie mire espansionistiche sulla Dalmazia, conquistando l'intera regione. L'imperatore Zenone affida alla tribù danubiana dei rugi il compito di respingere Odoacre e invadere l'Italia ma sono da questi sconfitti. Nel 488 Odoacre oltrepassa il Danubio e sconfigge in battaglia i rugi sul loro territorio.
