Praga: Staromestske Namesti

Patrimonio dell’umanità dal 1992, il centro storico di Praga appare realmente pervaso da un’atmosfera magica, che colpisce il visitatore non appena questi faccia il suo ingresso nella Piazza della Città Vecchia, la celebre Staromestske Namesti. In origine piazza del mercato, la piazza principale di Staré Mesto (la Città Vecchia) offre oggi alla vista una vasta gamma di palazzi in stile liberty e rococò, barocco e gotico, rinascimentale e neoclassico, un tripudio di raffinatezze e decori, bassorilievi e colori pastello che probabilmente non ha eguali al mondo. Fanno da sfondo alla piazza, isola pedonale piena di bar e caffè all’aperto e percorsa da carrozze che ne esaltano l’atmosfera fiabesca, le guglie gotiche della chiesa Santa Maria di Tyn (1365), centro del movimento riformista boemo hussita e il Municipio risalente al 1338. Ciò che rende famoso il Palazzo del Municipio oggi è l’orologio astronomico del 1410, che attira ogni giorno, alla stessa ora, drappelli di turisti in attesa che gli ingranaggi mettano in moto statuine allegoriche e apostoli, con l’indicazione delle fasi lunari e la posizione esatta dei pianeti. Si possono scorgere sui quadranti: uno scheletro (la Morte) che tira la fune fino all’apertura delle porticine da cui fuoriescono san Pietro e i 12 apostoli; oppure un Turco (la lussuria) che scuote la testa; o ancora la Vanità che si specchia e la Cupidigia dell’usuraio ebreo, secondo stereotipi tipicamente medievali. Il quadrante superiore segna tre ore diverse e riporta i segni zodiacali, quello inferiore è un calendario. Il Municipio si estese, fino a comprendere più palazzi della Piazza della Città Vecchia, alcuni dei quali in stile gotico, altri in stile rinascimentale, finemente restaurati dopo la devastazione nazista del 1945. La Torre del Municipio permette, dalla galleria posta in cima, di godere del panorama su tutta la città. Se allegorie dal gusto un pò mistico ed esoterico affollano la piazza della Città Vecchia, anche le surreali metafore letterarie dello scrittore novecentesco Franz Kafka sono qui di casa: la Casa Minuta, risalente al Medioevo e ristrutturata nel Seicento, fu dimora della famiglia di Kafka durante la sua età scolare, e oggi è meta di pellegrinaggio da parte dei turisti che inseguono, nella capitale ceca, un itinerario kafkiano. La passeggiata nella piazza può riservare al visitatore molte altre sorprese: il gusto barocco boemo della chiesa di san Nicola; il portale gotico restaurato della torre delle Polveri; l’università Carolinum fondata da Carlo IV nel XIV secolo; lo stile rococò di Palazzo Kinsky, oggi allestito a galleria d’arte e acquistato dall’omonimo diplomatico imperiale, dal cui balcone il comunista Gottwald parlò al popolo nel 1948, prima di dare seguito al colpo di stato; l’Art Nouveau dell’elegantissima Casa Municipale, adibita a sala concerti; il monumento a Jan Hus, riformatore religioso condannato al rogo dal Concilio di Costanza del 1415. Il monumento rappresenta la vittoria degli hussiti sui protestanti e insieme la rinascita nazionale, simboleggiata dalla statua di una madre. La figura di Hus rappresenta il vigore e la coerenza morale del religioso, sprezzante del rischio che potesse comportare il sostenere idee considerate eretiche: come non pensare alla statua di Giordano Bruno a Campo de Fiori? Da un eretico ad un cronista ebreo e comunista molto temuto: Egon Ervin Kisch. Anche questo scrittore “d’assalto” dimorò nella splendida piazza, precisamente nella Casa ai due orsi d’oro, un elegante edificio rinascimentale, anch’esso restaurato. Insomma Staromestske Namesti non è solo una splendida cornice di palazzi fiabeschi ed eleganti ma è anche l’arena principale in cui si svolse, anche solo di passaggio, la storia boema, talvolta in maniera sanguinosa e tragica, storia che si evince da ogni suo angolo o particolare architettonico.Gi.Lap. 23 agosto 2007
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