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Origine della Borsa

L'origine della Borsa risale al 1531 in Belgio. I commercianti-banchieri fiamminghi si riunirono periodicamente nel palazzo dei Van der Bourse, una famiglia di banchieri, per scambiarsi titoli di credito e stipulare delle compravendite. Da questa prassi nacque il concetto stesso di borsa che prende il nome dalla famiglia fiamminga del XVI secolo. Nato per essere un'occasione di incontro tra uomini di affari l'iniziativa dei Van der Bourse si amplia e si diffonde in altre località europee. Nelle prime piazze d'affari della storia i banchieri si incontrano per la compravendita delle azioni e degli altri valori mobiliari. In Italia la borsa arrivò soltanto nel XVII secolo con la Borsa di Venezia che resta l'unica borsa italiana fino al 1775 quando aprì i battenti anche la Borsa di Trieste. Nel corso del XIX secolo furono aperte altre piazze affari in Itali tra cui anche la Borsa di Milano nel 1808. Agli inizi del Novecento accadde un processo inverso. Le borse furono fuse e riunite in un'unica istituzione, la Borsa di Milano. Con il recepimento del decreto Eurosim nel 1996 l'Italia eliminò definitivamente tutte le sedi locali della Borsa italiana per concentrare l'operatività a Milano. Con il decreto 461/1996 venne avviato una procedura di privatizzazione della Borsa italiana che culminò con la nascita della società Borsa Italiana S.p.a. nel 1998 in Piazza degli Affari a Milano nel Palazzo Mezzanotte.

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