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Nabucodonosor II

Nabucodonosor II è un re babilonese del VII-VI secolo a.C. passato alla storia per aver conquistato e distrutto Gerusalemme. Nel 604-605 a.C. suo padre Nabopolassar, sovrano di Babilonia, gli cede il trono del nascente impero neo-babilonese. Nabucodonosor eredita il grande impero assiro-babilonese e ne espande ulteriormente i confini sconfiggendo nel 605 a.C. l'esercito egiziano nella battaglia di Carchemis. Con Nabucodonosor ha inizio il secondo impero babilonese. La morte del padre lo costringe a sospendere la conquista dell'Egitto e rientrare a Babilonia per l'incoronazione. I primi decenni del suo regno sono caratterizzati dalle campagne militari finanziate dagli ingenti tributi posti alle popolazioni sconfitte. I successi sul campo di battaglia alimentano le casse di Babilonia che riesce in tal modo ad edificare mura di difesa e nuove opere monumentali.

Le conquiste militari di Nabopolassar

Nel 604 a.C. rade al suolo Ascalona. Nel 601 a.C. stringe un patto di alleanza con il regno di Giuda, facendolo diventare stato vassallo sotto la guida del re Ioiachim, per ultimare il piano di conquista verso l'Egitto. Gli scontri infliggono a egiziani e babilonesi ingenti perdite senza partorire nessun esito definitivo della guerra. La seconda campagna di Nabucodonosor II si trasforma così in un fallimento ed il re babilonese e costretto nel 598 a.C. a rinunciare al piano d'espansione per ripiegare verso la conquista dei territori dell'Arabia. Questo momento di debolezza spinge nel 597 a.C. il re di Giudea, Ioiachim, a ribellarsi all'influenza babilonese rifiutando la concessione dei tributi. Alla guida dell'esercito babilonese Nabucodonosor cinge d'assedio Gerusalemme fino alla sua capitolazione. Alla conquista della città segue una prima deportazione del popolo ebraico verso Babilonia. Nabucodonosor fa uccidere re Ioiachim e elegge Sedecia come governatore della città. Nel 587 a.C. Gerusalemme si ribella nuovamente dopo aver stretto un patto d'alleanza con gli egiziani. Nabucodonosor decide di assediare nuovamente la città di Gerusalemme che capitola nel luglio-agosto del 587 a.C. dopo aver assistito alla sconfitta dell'esercito egiziano giunto in soccorso della città. La punizione di Nabucodonosor è esemplare. L'intera popolazione degli ebrei è deportata in stato di schiavitù verso Babilonia. La città, il Tempio di Gerusalemme e le mura sono completamente rase al suolo. Inizia il lungo periodo di cattività degli ebrei (70 anni), un evento profetizzato anche nella Bibbia che terminerà soltanto con la conquista persiana di Babilonia nel 517 a.C.. Nabucodonosor non risparmia i propri nemici. Già nel 604 a.C. i superstiti egiziani della battaglia di Carchemis sono inseguiti e uccisi. Più volte doma ribellioni interne a Babilonia, facendo giustiziare traditori e nemici anche negli alti vertici militari. Dopo aver cinto d'assedio la città di Tiro per 13 anni la conquista nel 587 a.C. senza tuttavia ottenere un grande bottino. La morte sopravvenuta nel 562 a.C. pone fine ai suoi quarantatre anni di regno e di successi militari quasi incontrastati.

La bellezza di Babilonia nel regno di Nabucodonosor

Le ricchezze provenienti dai bottini di guerra sono utilizzate da Nabucodonosor per finanziare le nuove campagne militari ma anche per abbellire Babilonia e i templi delle divinità cittadine. Nabucodonosor è particolarmente devoto al dio Marduk e a lui rende omaggio dopo ogni vittoria. Completa le mura della città di Babilonia rendendola praticamente inattaccabile dall'esterno. Sotto il suo regno sono edificati anche i famosi giardini pensili, considerati una delle sette meraviglie del mondo antico. Babilonia appare agli occhi dei popoli stranieri come la città più ricca e potente del mondo. Oltre ad abbellire la città Nabucodonosor finanzia la ricerca astronomica e fa elevare nuove ziggurat e osservatori astronomici nel tentativo di trovare un canale di comunicazione con le divinità del cielo.

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