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Leggenda del Minotauro

La leggenda del Minotauro narra la ribellione delle città greche contro il predominio dei cretesi-minoici. Nella fase di massimo splendore della civiltà minoica e del loro assoluto controllo del Mar Egeo, i popoli ellenici sono costretti al pagamento di ingenti tributi ai minoici per utilizzare le vie commerciali marittime. La leggenda del Minotauro richiama molti aspetti storici del periodo. Nella leggenda i tributi imposti dai minoici sono rappresentati dall'obbligo degli ateniesi di inviare sull'isola di Creta sette fanciulli e sette fanciulle ogni nove anni, come vittime sacrificali da dare in pasto al Minotauro.

Cosa è il Minotauro

Il Minotauro è un mostro della mitologia greca-cretese, un uomo dalla testa di toro, nato dall'unione di Pasifae (moglie del re Minosse) con un toro. Per decisione del re Minosse, il mostro è richiuso in una prigione all'interno del palazzo reale di Cnosso, le cui vie di fuga sono impedite dalla presenza di un labirinto.

Teseo uccide il Minotauro

Nella leggenda, il re di Atene Teseo si introduce nel labirinto per affrontare ed uccidere il Minotauro. Una volta compiuta l'impresa, Teseo riesce a ritrovare la via del ritorno nel labirinto grazie al filo consegnatogli da Ariana (figlia di Minosse, innamorata del re ateniese Teseo), il cosiddetto "filo di Arianna". L'uccisione del Minotauro segna la fine dell'obbligo degli ateniesi di consegnare vittime sacrificali al re minoico.

La conquista achea dell'isola di Creta

La leggenda del Minotauro tramanda oralmente il riscatto degli achei (Teseo) nei confronti della civiltà minoica (Minosse) e il loro rifiuto di pagare tributi imposti dall'isola di Creta. Il primo passo di ribellione lungo un cammino che porterà, nel corso degli anni, al ribaltamento dei ruoli tra micenei e minoici, ed alla definitiva conquista achea (civiltà micenea) dell'isola di creta (civiltà minoica).

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