OKPEDIA LAVORO ATIPICO

Lavoro atipico

Il lavoro atipico è costituito da contratti di lavoro con caratteristiche diverse rispetto ai normali contratti di lavoro dipendente a tempo pieno e al lavoro autonomo. I contratti di lavoro atipico sono caratterizzati da maggiore flessibilità del lavoro. Con il termine lavoro atipico si intendono tutti quei contratti di lavoro non abituali, diversi dai tradizionali contratti di lavoro dipendente a tempo indeterminato e dalle forme di lavoro autonomo. Il mercato del lavoro italiano ha assistito ad una radicale trasformazione verso la fine degli anni '90, con l'introduzione delle forme di lavoro atipico. In particolar modo, una normativa quadro di riferimento in materia viene introdotta dal legislatore con la legge del 14 febbraio 2003 che introduce sul mercato del lavoro italiano le forme dei contratti di lavoro non standard (lavoro atipico) regolamentandone le modalità di attuazione. Le principali forme di lavoro atipico sono le seguenti:

Il lavoro atipico nasce per rispondere all'esigenza aziendale di assicurare una parziale flessibilità del fattore lavoro, in risposta alle variazioni della produzione. Con il termine "flessibilità" si intende la capacità dei lavoratori di adattarsi a funzioni e orari diversi in rapporto alle esigenze produttive. La flessibilità del lavoro risponde anche all'esigenza di far conciliare meglio il rapporto tra tempo libero e tempo di lavoro, consentendo ai giovani lavoratori di accedere con maggiore facilità nel mercato del lavoro (occupazione giovanile) senza precludere il proseguimento degli studi. Il lavoro atipico risponde anche all'esigenza di agevolare l'occupazione femminile, non soltanto giovanile, e la coesistenza della figura della donna-madre di famiglia con quella professionale della donna lavoratrice.

Lavoro atipico e occupazione

Lo sviluppo del lavoro atipico ha consentito alle imprese di utilizzare la leva occupazionale per far fronte alla variabilità dei cicli produttivi. L'eccessiva rigidità dei contratti di lavoro tradizionali ostacolava l'attuazione dei piani di assunzione da parte delle aziende, in particolar modo quelli per far fronte ad un aumento occasionale ed imprevisto della domanda/produzione. Il ricorso al contratto di lavoro tipico ha notevolmente ridotto i rischi d'impresa di aumentare i propri costi fissi d'impresa per far fronte a situazioni occasionali di mercato, ed ha aumentato indirettamente anche l'occupazione, seppure modificando la qualità del lavoro.

Lavoro atipico e precarietà

Se da un lato il lavoro atipico ha apportato benefici alle imprese e all'occupazione, dall'altro ha introdotto il concetto di precarietà nella società. Il lavoro atipico è per sua caratteristica un contratto di lavoro precario. In una società costruita per decenni sul modello della struttura certa degli incassi e dei pagamenti, il precariato ha creato una nuova classe di lavoratori in forte difficoltà ad accedere ai mutui, all'acquisto di un casa e alla formazione di una famiglia. Ciò spinge verso l'esigenza di un'attenta regolamentazione dei contratti di lavoro atipici, per agevolare la fruizione dei vantaggi riducendo gli abusi e lo sfruttamento del fattore lavoro.

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