Dolce Stilnovo

Dolce Stilnovo è il nome attribuito da Dante alla scuola poetica di fine Duecento, caratterizzata da una ricchissima espressione culturale. Il Dolce Stilnovo rappresentò un punto di riferimento ed influenzò in maniera significativa la poesia italiana che gli successe. L'attributo "dolce" era dovuto agli argomenti trattati, orbitanti attorno all'amore, inteso come adorazione mistica di un essere ideale, la cosiddetta "donna angelo", capace di elevare l'animo umano a Dio. "Novo" era inteso tale stile in quanto nuova era la concezione stessa dell'amore rispetto a quella dei poeti provenzali e siciliani. Al di là di semplicistiche formule d'omaggio rituali e ripetitive proprie delle scuole precedenti, l'amore stilnovistico mirava all'elevazione spirituale degli animi nobili. Solo gli stilnovisti e coloro che facevano parte dei circoli letterari dell'epoca potevano intendere tale nobiltà di sentimenti: "Foco d'amore in gentil cor s'aprende/ come vertute in pietra preziosa". Il Dolce Stilnovo aveva una grande profondità di contenuti, espressi in un linguaggio poetico di qualità eccelsa. Gli esponenti principali furono Guido Guinizzelli, Guido Cavalcanti e Dante, i quali furono il cardine stesso della scuola poetica.

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