Cause crisi previdenza sociale

Quali sono le cause della crisi della previdenza sociale in Italia? Il sistema previdenziale italiano è basato sul sistema a ripartizione, in altri termini gli assegni pagati ai pensionati sono finanziati con i contributi versati nello stesso anno dai lavoratori. Questo sistema ha funzionato fin quando la popolazione lavorativa è stata superiore alla popolazione in età da pensione. Il calo della crescita demografica e, soprattutto, l'allungamento della vita media hanno determinato la crescita della popolazione dei pensionati, innescando la crisi del sistema previdenziale già a partire dagli anni '80. I principali fattori critici sono i seguenti:

• Metodo retributivo. Il metodo retributivo di calcolo della pensione consente di determinare la pensione sulla base della retribuzione degli ultimi cinque anni di lavoro, non sull'effettiva contribuzione del lavoratore nel corso della sua vita lavorativa. Ciò consente al lavoratore di avere una pensione quasi pari al suo ultimo stipendio pur avendo versato pochi contributi.
• Pensioni di anzianità. Al raggiungimento di un'anzianità contributiva il lavoratore poteva andare in pensione anche in età relativamente giovani. Ciò ha causato in passato il fenomeno delle baby pensioni, ossia persone entrate in pensione a quarant'anni d'età le quali, in virtù dell'allungamento della vita media, percepiranno per altrettanti trenta, quarant'anni una pensione quasi pari agli ultimi stipendi, pur avendo versato pochi contributi.

Negli anni '90 l'INPS ha lanciato l'allarme sull'aggravarsi del sistema previdenziale. Il legislatore è intervenuto nel 1995 con la Riforma Dini per sostituire il metodo retributivo di calcolo della pensione con il metodo contributivo. Tuttavia, l'applicazione del nuovo metodo vale appieno soltanto per i lavoratori assunti a partire dal 1996 e in modo parziale per quelli che avevano nel 1995 meno di 15 anni di contributi. I lavoratori con almeno 15 anni di contributi versati nel 1995 hanno continuato a beneficiare del metodo retributivo. Un altro intervento del legislatore verte sul progressivo innalzamento dell'età di pensionamento e dell'anzianità contributiva. Questi interventi, pur avendo evitato la crisi a breve termine del sistema pensionistico, hanno trasferito l'onere sulle generazioni future, le quali devono pagare più contributi rispetto alle generazioni passate di lavoratori a fronte di una pensione futura radicalmente più basse rispetto alle pensioni attuali.