Analogia nel diritto

Nel diritto l'analogia regolamenta una fattispecie concreta in assenza di una specifica norma giuridica, qualora altre norme regolamentino casi simili o materie analoghe. L'analogia ha il fine di garantire la completezza dell'ordinamento giuridico. Come abbiamo già visto le condizioni per ricorrere all'analogia sono due:

  • mancanza di una norma che regolamenti espressamente una fattispecie concreta
  • presenza di altre norme che regolamentino casi simili o materie analoghe (analogia legis)

Il processo di interpretazione giuridica tramite analogia è previsto nel comma 2 dell'articolo 12 delle Preleggi.

"Se una controversia non può essere decisa con una precisa disposizione, si ha riguardo alle disposizioni che regolano casi simili o materie analoghe; se il caso rimane ancora dubbio, si decide secondo i princìpi generali dell'ordinamento giuridico dello Stato." (art.12 comma II - Preleggi)

Differenza tra analogia legis e analogia iuris

Si ha una analogia legis nel caso in cui altre norme giuridiche regolamentino casi simili o materie analoghe. Nel caso in cui queste manchino, si ricorre all'analogia iuris traendo dai principi generali dell'ordinamento giuridico la norma idonea da applicare alla fattispecie concreta.

L'analogia non si applica al penale e alle leggi eccezionali

L'analogia non si applica alla materia penale e alle norme eccezioni. Il limite di utilizzo del procedimento analogico è fissato dall'articolo 14 delle Preleggi.

"Le leggi penali e quelle che fanno eccezione a regole generali o ad altre leggi non si applicano oltre i casi e i tempi in esse considerati " (art. 14 - Preleggi).

https://www.okpedia.it/analogia-nel-diritto


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